Torna la Ducati. Era dal 2006, con la vittoria di Capirossi, che la casa di Borgo Panigale non vinceva ad Jerez. Miller mette in piedi una gara capolavoro e mette in crisi un Quartararo che crolla nella seconda parte di gara. Una vittoria meritata per il pilota australiano che lotta e si fa ricredere dopo libere e qualifiche sottotono. La festa continua con Bagnaia: secondo in pista si, ma leader del Mondiale: complice il crollo di Quartararo da primo a tredicesimo in metà gara e una difficoltà su pista calda Yamaha che ritorna. Fabio soffre i freni forse troppo caldi e Pecco vola a più uno in classifica generale e si riapre la MotoGp.
Terzo un ottimo Morbidelli: qualche errore di troppo, una moto 2019 che lui fa letteralmente volare e, forse, in casa Petronas devono considerarlo di più. Quarto un Nakagami tornato ai suoi livelli: la Honda risponde presente e batte un colpo forte. Quinto Mir con la Suzuki e dimostrazione di una moto che non violenta le gomme, ma che perde in modo sciocco Rins che cade. Sesto si presenta Aleix Espargaro per una Aprilia che migliora e tre moto italiane in top ten fanno solo che piacere.
Settimo Vinales: Yamaha in crisi vero, ma il pilota spagnolo paga troppo Qatar due e Portimao non eccellenti per una classifica non compromessa, ma che deve essere diversa. Ottavo Zarco e un pilota che sembra aver perso qualcosa dalle prime gare e nono un Marquez stoico: Marc cade in Warm Up, distrugge la moto, si rimonta e chiude tra i primi dieci e solo immenso. Decimo Pol Espargaro e HRC che sorride dopo le qualifiche da dimenticare.
Caduta per Bastianini, crisi di Petrucci e Rossi che continua anche oggi e Valentino comincia a preoccupare per una moto che sembra non seguirlo o, forse, a lui qualcosa è crollato. Il momento però è di Bagnaia e adesso Italia in MotoGp potrebbe essere viva, ma c'è troppa strada.