Una gara della MotoGp davvero noiosa. Un dominio mai in discussione per Marquez capace di una ennesima impresa su una pista che ama e dove fa sempre benissimo.
Gara senza colpi di scena, partenza perfetta nello stacco del 93 sulla carena e dominio assoluto. Certo lo spagnolo è aiutato dal duello per la seconda posizione, ma non toglie i meriti a un pilota fenomenale e di cui bisogna riconoscere la forza. Un animale da gara che mette il tempo di 1:48:338 già al secondo giro, a gomme ancora fredde e che chiude con sei secondi di vantaggio su Dovizioso secondo non resta che inchinarsi e ammettere la sconfitta davanti alla sua classe.
Seconda casella per Andrea: una Ducati che rimonta in modo costante nella gara e nelle situazioni offerte dalla pista in generale e il pilota di Forlì è bravissimo a superare Vinales nel penultimo giro aprendo il gas e la velocità sul rettilineo del motore Desmo.
Quarto Vinales: autore di una gara non perfetta e sofferta prima da Miller e poi da Dovi, si chiude in se stesso e pensa solo a controllare. Terza casella per la Pramac bella e cattiva di un Miller che dimostra una buona condizione e due Ducati nelle prime tre è un buon segnale dopo una Misano non perfetta. Quinto Quartararo: il diablo francese in giornata storta già dal via dove perde il contatto con i primi e crolla nella seconda parte, mentre sesto un ottimo Cruchtlow con una Honda satellite che ha finalmente dato quelle risposte importanti che volevamo e che si chiedevano.
Settima una ottima Aprilia con Aleix Espargaro, capace di confezionare una gara perfetta e condita dall'undicesima casella per Iannone e un Aprilia che nelle ultime due gare ha fatto vedere progressi interessanti di crescita. Ottavo Rossi: distante e lontano dai primi, 23 secondi da Marc sono troppi e una pista che già non era tra le sue preferite e dove oggi ha confermato di avere troppe difficoltà e non che stesse solo controllando la sua gara.
Nono Rins: lo spagnolo si macchia di una entrata killer su Morbidelli al secondo giro e senza conseguenze per il nostro pilota, ma che compromette una idea di gara che per altro non era già partita sotto i migliori auguri. Decimo Nakagami, mentre crollo di Mir e di un Petrucci ben lontano dai tempi Ducati e forse con errore di scelta gomme. Una gara non bellissima, una vittoria del 93 scontata in un Mondiale chiuso e strachiuso e che spera sorte diversa il prossimo anno.