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MotoGP Gp Argentina - La presentazione del circuito di Termas de Rio Hondo

Conosciamo meglio la seconda delle tappe del motomondiale, dopo Losail e il circuito del Qatar.

MotoGP Gp Argentina - La presentazione del circuito di Termas de Rio Hondo
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Di Francesco Bruni

Dopo la trasferta del Qatar, la quale ha inaugurato la stagione con la vittoria di Dovizioso e la Ducati (nonostante un reclamo infondato della Honda), le moto si spostano nella terra sudamericana dell'Argentina. Una nazione di calcio e di campioni come Maradona e Messi, la Terra del Fuoco in Patagonia, il calore e la passione del Tango fanno da cornice allo spettacolo delle due ruote. Il circuito è stato costruito nel 2007 e ospita la MotoGp dal 2013, anno della sua rivalutazione. La sua lunghezza è di 4806 metri, 14 curve ampie e a lunga percorrenza, con duelli e sorpassi spesso al limite.

Andiamo nel dettaglio della pista: lungo rettilineo che immette in curva uno sulla destra, una delle più lunghe del Mondiale. Curva due arriva dopo un breve rettilineo con piega a sinistra con leggero cambio della pendenza e occhio alle scivolate. Le curve tre e quattro piegano entrambe a destra e sfociano sul rettilineo più lungo del circuito. Curva cinque sulla destra a più di 300 chilometri orari, piega lunghissima di curva sei a sinistra, breve rettilineo per entrare in frenata in curva sette e otto sulla destra per arrivare al tratto più guidato della pista. Nove, dieci e undici sono una serie di curve in rapida successione appena accennate per entrare nel rettilineo e iegare a destra in curva dodici. Curva tredici è un lungo tornante, dove lo scorso anno Rossi e Marquez arrivarono al contatto, ma essendo lenta e sulla destra non portò a conseguenze.

Si arriva, infine, a curva quattordici sulla sinistra, dopo una violenta accelerazione e rettilineo finale. Layout particolare e forse unico del circuito del Sud America, lento e veloce nello stesso tempo. Honda rimane la favorita e lo scorso anno Marquez aveva dimostrato nei fatti che la casa giapponese era competitiva, ma attenzione alla Ducati nei rettilinei e ad una Yamaha che con Rossi era andata molto bene lo scorso anno. Marquez detiene il record di vittorie ( due in carriera), ma lo scorso anno aveva vinto Cruchtlow e il record del tempo del circuito è datato 2015, quando il Dottore mise a referto un 1:39:019. Un tracciato che promette scintille e fuochi artificiali, cambia il clima e attenzione alla varietà della pista. Honda e Marquez, magari con Lorenzo redivivo, devono fare la voce grossa, i rettilinei sono rossi Ducati, ma Yamaha e Suzuki vogliono stupire. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti e vi ricordo la gara Domenica alle 20 su Sky Sport MotoGP in diretta e speriamo da tifosi che sia Ducati o Rossi a condurer le danze di questa edizione nella terra del Tango.