La nuova stagione non è cominciata nel migliore dei modi per Lorenzo che, a causa di una doppia caduta rimediata in Qatar, non è andato oltre il tredicesimo posto nel primo appuntamento stagionale. Lo spagnolo sta lavorando duramente ed in maniera giudiziosa in vista del Gran Premio d'Argentina. L'ex pilota della Ducati, nel frattempo, ha rilasciato una bella intervista a Motorsport a partire dalle sue paure: "Mi ricordo di essere stato uno dei pochi piloti ad aver ammesso di avere paura ad andare in moto nel 2008. Ho patito quattro o cinque cadute consecutive e ho passato anche un paio di giorni senza ricordare quasi nulla. A quel punto mi sono detto: 'Se continuò così, mi ucciderò'".

Lo spagnolo ha poi proseguito spiegando nel dettaglio: "Nella gara successiva ho ammesso pubblicamente di avere paura. Questo ha colpito tante persone, perché fino a quel momento nessuno lo aveva mai riconosciuto. Questa sincerità in realtà ha giocato contro di me, perché nessuno vuole avere in squadra un pilota che ha paura di correre. Ammetterlo pubblicamente, dunque, non ha giocato esattamente a mio favore" ha detto Lorenzo in un'intervista rilasciata a GQ, nella quale ha riconosciuto anche che la sua sfrontatezza serve anche a mascherare la sua timidezza".

C'è anche lo spazio per il lato umano dell'ex pilota Yamaha: "Per nascondere la mia timidezza, la maschero facendo l'opposto, con la spavalderia o volendo dimostrare di essere più forte di quello che sono in realtà. Ma ho anche imparato che nella vita ci sono tante sfumature. Se sei arrogante, ma con un po' di simpatia, riesci a stare nelle grazie delle persone. Io non capivo queste sfumature e questo mi ha creato dei problemi con i mezzi di comunicazione". Ed uno sguardo al passato: "La mia vita in certi aspetti è stata dura. Mio padre è stato duro con me, ma professionalmente devo tutto a questa cosa. Le cose non sono sempre cattive o buone come possono apparire dall'esterno. Non sto dicendo che la mia famiglia sia meglio di quello che sembra o che quella di Marquez sia peggio di quello che sembra. Sto dicendo che, in generale, se non si conoscono i pro ed i contro di ogni famiglia, sarebbe meglio non commentare.Ma se devo scegliere, preferisco un padre duro, che ti mostra i valori importanti della vita, lo sforzo, la disciplina e l'onestà".

Dal passato al presente che, ora, si chiama Honda con il Dream Team composto da Jorge e Marquez: "Tra me e Marc potrebbero esserci delle scintille, ma è normale. Condividiamo il box e parte del team, ma cercheremo di condividere anche le informazioni per rendere la squadra più forte. Ma alla fine, quando abbassiamo la visiera, è ancora uno sport individuale e voglio battere tutti gli altri piloti che ci sono in pista, incluso il mio compagno di squadra. Tuttavia, in generale, il 90% di quello che può dare la coppia Lorenzo-Marquez è positivo. Due piloti che sono i migliori della griglia e che hanno conquistato i Mondiali dell'ultimo decennio. Come Ronaldo e Messi nella stessa squadra".

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