Secondo atto del Mondiale della Superbike in terra di Thailandia. Sulla pista del Buriram si corre la gara uno di un Mondiale che, in Australia, ci aveva già fatto vedere spunti interessanti. In terra asiatica, continua il duello tra Ducati e Kawasaki con Bautista che ottiene la Superpole davanti a Rea. La gara si dimostra da subito spettacolare, Rea tenta la fuga da subito e dalle prime curve, spingendo la sua moto verde troppo al limite, mentre lo spagnolo studia e osserva. Contatto al limite nella prima metà di gara con Rea che sembra "accompagnare" Bautista alla caduta, ma bravissimo Alvaro a tenere in piedi la moto e ad aggrapparsi alla sella.
Rea paga troppo lo stacco e la foga iniziale e il 19 con la Ducati lo supera, mettendo poi otto secondi di vantaggio tra di loro. Bautista non è un pilota da Superbike, lo continua a dimostrare gara dopo gara e porta a casa la terza vittoria in tre gare tra Australia e Thailandia, quattro se si considera la Superpole race nella terra dei canguri. Terzo e distanziato di ben 14 secondi, un Alex Lowes che ha messo in scena una bellissima gara e un duello, seppur senza reale spettacolo, con Van der Mark, quarto alla fine.
Quinto un Haslam che ha quasi mandato per terra il nostro Melandri sesto, ma che dimostrava di non avere abbastanza velocità per provare a vedere da vicino la zona podio. Settimo una buona posizione per Cortese, bravissimo a reggere il rientro dalle retrovie di Rinaldi, ottavo e con una buona prestazione su una pista che non conosceva e davvero difficile, anche e in particolare per il clima del paese del Sud-Est dell'Asia. Nono un Sykes senza reale competitività nella sua moto e decimo il turco Raztioglu. Cade Davies, in grave difficoltà e leggermente frustrato dalle perfomance del suo compagno di box Bautista, ricordando che lui, negli ultimi anni, è stato il contender della Kawasaki di Rea campione del mondo. Race due domattina alle dieci, ma con questo Bautista sarà davvero difficile.