Pochi giorni fa è arrivata l'ufficialità del passaggio di Andrea Iannone all'Aprilia a partire dalla prossima stagione. Il pilota abruzzese, però, guarda al presente che, per altre 13 gare si chiamerà Suzuki: "Ormai quel che è fatto, è fatto, quindi non serve neanche prenderla così. Dobbiamo pensare che abbiamo ancora più di metà campionato davanti per cercare di rendere la nostro moto sempre più competitiva. Mi piacerebbe vincere una gara in questo campionato e mi piacerebbe essere più vicino al top in alcuni aspetti che al momento ci limitano".
Il pilota della Suzuki, inoltre, ha già vissuto una situazione simile in Ducati due anni fa: "In Ducati Dall'Igna non mi ha mai fatto mancare niente, dice Iannone. Ho continuato a lavorare allo sviluppo e mi hanno sempre dato il materiale migliore fino alla fine del campionato. La mia moto è sempre stata ufficiale. Ho vinto in Austria e ho anche fatto podio all'ultima gara a Valencia, rientrando da due mesi di infortunio alla schiena. Quindi non ho niente da dire. Qui non lo so, lo scopriremo, ma mi auguro che la Suzuki continui a farmi sviluppare la moto e a fornirmi tutto il materiale per migliorare le performance della GSX-RR. Ma non credo che ci siano dubbi, perché il nostro obiettivo comune è continuare a lottare per rimanere al top".
Poi spazio al futuro, che dal 2019 si chiamerà Aprilia: "Sono sicuramente molto contento, altrimenti non avrei preso questa decisione. Per me non è un semplice cambio di marca, ma è un impegno molto diverso. Abbiamo un contratto molto particolare, con dei risvolti davvero interessanti, che potrebbe anche non limitarsi a solo due anni, ma diventare molto più lungo. Credo in questo progetto e in questa sfida e, anche se dovrò ripartire un po' da zero, non ho paura. Ho grande fiducia in questa casa italiana e penso di poter portare tante cose utili. Io devo dire che Aprilia si è impegnata e si sta impegnando al 200%. Sono molto soddisfatto del trattamento che mi hanno riservato e dei giudizi che hanno nei miei confronti. Cercheremo di costruire a 360 gradi una situazione che possa portarci ad essere competitivi, perché le gare le faccio per uno scopo e credo che per una casa sia la stessa cosa", chiude cosi Iannone.