Tom Sykes beffa tutti e conquista la pole position nel Gp della Repubblica Ceca, strappando il miglior tempo a Jonathan Rea quasi a tempo scaduto. Il campione del mondo si deve accontentare ed è 2° dietro al compagno di team, ma davanti a Marco Melandri che si mostra in ripresa e porta la sua Panigale a 14 millesimi dalla ZX di Rea. La seconda fila la apre Alex Lowes che precede Eugene Laverty, che risale dal Q1 e si piazza anche davanti all'olandese Michael Van der Mark, 6°. Male Chaz Davies, che è solo 9°, preceduto anche dal portacolori dell'Aprilia Lorenzo Savadori e da Loris Baz, ottimo 8°. Top10 chiusa da Camier, davanti a Rinaldi ed Hernandez.
Q1 - Regalano alcune sorprese le prove libere e a passare dal purgatorio della Q2 sono Eugene Laverty, Toprak Razgatlioglu, la Ducati di Fores e la Mv di Jordi Torres. La battaglia va in scena e si gioca sul filo dei decimi come dimostra l'inizio, dove Forès prova a piazzare subito l'acuto sfiorando il muro dei 2' e portandosi in testa, anche se la sua leadership dura pochi secondi, dato che arriva come un fulmine Eugene Laverty che piomba sul traguardo in 1'59"809. I piloti si migliorano e si avvicinano al miglior crono dell'irlandese, ma nessuno riesce a far meglio, anche perché il centauro dell'Aprilia ritocca il suo tempo e toglie altri 4 centesimi.
I piloti rientrano ai box, gomme nuove e tutti in pista di nuovo, con uno scatenato Yonny Hernandez che abbassa il limite di Laverty e si porta in testa in 1'59"605. Nessuno si avvicina all'ex MotoGp e nemmeno a Laverty, che nel finale vuole mostrare la sua superiorità e si riporta in testa, stampando il crono di 1'59"256. Si piega Fores, 3° a 6 decimi dal miglior tempo, seguito da Ramos e Razgatlioglu, 5°. Nella seconda parte della classifica si piazzano Mercado, Jacobsen e Torres, non al meglio con la Mv Augusta. In fondo alla classifica, Gagne e Jezek.
Q2 - Dunque, con l'accesso di Laverty ed Hernandez in Q2 si completa il quadro dei piloti che si andranno a giocare la pole. Ed è proprio Laverty il primo a siglare un tempo di riferimento in 1'59"238, ma Van der Mark passa poco dopo e lo abbatte, fermando le lancette sull'1.59.189, ma deve ancora arrivare il Cannibale. Prima passa Sykes e toglie 5/1000 a VdM, ma è solo il preludio, perché Jonathan Rea sembra già pronto per portarsi a casa l'ennesima pole della stagione e da subito si mette a dettare il ritmo, ritoccando più volte il suo miglior crono, fino a scendere sotto il muro dell'1'58, in 1'57"885.
I distacchi rifilati dal nordirlandese ai rivali sono ampi, con Sykes addirittura a 3 decimi. Tutti iniziano a prepararsi alla pole dell'iridato della Kawasaki, quando arriva Marco Melandri che sfiora il miglior tempo e si porta a 14/1000 da Rea ed è il segnale che il tempo si può ancora fare e Sykes inizia a sperare. Gomma nuova, pista perfetta e via a capofitto tra le curve e sul traguardo è 1'57"687: è pole! Rea è secondo davanti a Melandri per un soffio, poi Lowes apre la seconda fila, strappando il quarto tempo a Van der Mark, che nel finale viene scavalcato anche da Laverty e scivola in sesta posizione. Savadori, con la seconda Aprilia, è 7°, davanti a Loris Baz e allo spento Chaz Davies, che non riesce a trarre il massimo dalla sua Panigale. Chiude la Top10 Leon Camier, che precede Michael Rinaldi e Yonny Hernandez.