Il futuro può ripartire adesso? Ci può essere speranza per un eterno ragazzo di nome Valentino? La risposta la daranno Montmelò e Assen. Sicuramente, la prova di ieri di Valentino Rossi ha convinto. Lui, che al Mugello è sempre motivato dai suoi sostenitori, ieri ha fatto una gara di rincorsa, una prova di orgoglio massimo da un vero campione. Perchè Valentino è questo. Ieri ennesima prestazione non all'altezza della sua Yamaha M1, ancora non sui livelli della Ducati o della Honda.

Certo che, forse, Jarvis e company dovrebbero dare prova di poter dare ad entrambi i piloti moto competitive, non solo il sabato. La M1 ha i tempi, ha la velocità rispetto all'anno scorso, ma manca di prestazione in gara. In cosa manca? Sicuramente, manca di potenza, in quanto il motore Ducati, per esempio, sprigiona cavalli veloci sui rettilinei, cosa che la Yamaha non fa. Ma, nonostante tutto, il nostro 46 è li a giocarsi un mondiale con il 93 stellare (seppur ieri è scivolato e ha fatto gara al limite dell'infrazione, vedi contatto con Petrucci).

Ora ci sono solo 23 punti tra i 2 contender al titolo, anche se non è escluso che possano entrare altri piloti in questa lotta. Il Mugello è solo la sesta tappa di questa stagione dove ancora tutto è in gioco. La Yamaha deve cambiare passo come moto, perchè Rossi e lo stesso Vinales sono 2 ottimi piloti e possono competere per la vittoria in ogni gara. Ora, tra 2 settimane, Montmelò (pista da Formula 1, che a Vale porta bene), sperando di restituire agli spagnoli la vittoria di ieri di Lorenzo. Poi sarà Assen e sappiamo cosa la pista olandese può dare, a livello di spettacolo tra Marquez e Rossi.