Dopo una FP1 strana, con qualche sorpresa, ci ha pensato la pioggia a scombussolare la seconda sessione di prove libere del Gp d'Argentina, valida per assegnare i posti in Q2 in vista delle qualifiche. E la prima sorpresa è qui, perchè le due Ducati sono fuori dalla Q2 e dovranno accedere al turno decisivo delle qualifiche dalla Q1. Nonostante la pioggia, caduta copiosa nei primi minuti di prove, i tempi scendono e condannano le Ducati, mentre chi vola è Marc Marquez, che stacca i rivali scavando distacchi abissali, con il suo 1'39.395. 

Il catalano della Honda è stato l'unico, insieme al britannico Cal Crutchlow, a scendere sotto l'1.40, con il rider della LCR che paga comunque 4 decimi all'iridato. In una giornata nera per le Ducati, brilla stranamente Tito Rabat con la GP17 del Team Avintia, che limita i danni e, in 1'40.346, contiene il distacco in 95 centesimi. Alle spalle dello spagnolo, brilla Andrea Iannone, che si conferma in palla lungo le curve di Termas, con la Suzuki che si ferma al 4° posto a poco più di 1" di distacco dal leader della classifica. Chiude la Top5, la terza Honda ufficiale di Dani Pedrosa, che però paga al compagno di team quasi 1"1 e precede di pochi millesimi la coppia Yamaha, formata da Maverick Vinales e Valentino Rossi, con l'ex-Suzuki a soli 16/1000 da Pedrosa, mentre per il Dottore, il crono di 1'40.577, gli vale il 7° posto a 1"2 da Marquez. 

La seconda Suzuki, di Alex Rins è nello scarico della M1 di Rossi, con 15 millesimi di ritardo rispetto all'italiano, mentre Alvaro Bautista porta la seconda GP17, quella dell'Angel Nieto Team, al 9° posto in 1'40.766. Completa la Top10 Aleix Espargaro, in sella all'Aprilia, che in 1'40.800, precede l'omologa del compagno di team Scott Redding a 4 centesimi di distacco. Seguono le due Ducati Pramac di Jack Miller e Danilo Petrucci, primo pilota ufficiale Ducati a 1"5. 

Male anche Johann Zarco, che cicca incredibilmente la sua FP2 e sprofonda al 15° posto, che lo costringerà a prender parte alla Q1 di domani. Il francese non è riuscito a far meglio di 1'40.974, che gli è servito solo per precedere la KTM di Bradley Smith e la M1 del malese Hafizh Syahrin, miglior rookies di giornata a 1"8 dalla vetta. 

Per trovare la prima Ducati del team ufficiale, bisogna scendere al 17° posto di Jorge Lorenzo, staccato di quasi 2" in 1'41.334, mentre per Andrea Dovizioso c'è l'ultima posizione ad oltre 3"5 di ritardo, in 1'42.973, una disfatta per il team di Borgo Panigale. 

Tornando alla classifica, 18° è Takaaki Nakagami, seguito da Karel Abraham e Franco Morbidelli, soltanto 20°, dopo l'esordio positivo di Losail. Seguono Pol Espargaro, con la seconda KTM, Thom Luthi e Xavier Simeon, che precede appunto Dovizioso.