La stagione è iniziata in maniera più che positiva per Valentino Rossi che ha chiuso in terza posizione il Gran Premio del Qatar. Ventitreesima stagione nel Motomondiale per il pilota di Tavullia che arriverà a venticinque visto il rinnovo del contratto con la Yamaha fino al 2020. Una valigia, la sua, piena di cose essenziali come ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: "Dopo tanti anni sono arrivato ad un buon livello, dice Valentino. Apro la mia valigia e trovo solo cose essenziali: una tartaruga ninja, un'agenda, una penna per scrivere di cose sportive. Poi i capelli e un regalo di mia mamma che porto con me da tantissimo tempo".

E' un Rossi molto intimo quello che si racconta al quotidiano milanese dove, tra le altre cose, ha parlato anche di libri: "Sì. Anche se leggo poco. L’ultimo è stato L’inverno di Frankie Machine, di Don Winslow. La procacciatrice è zia Germana, sorella di Graziano e professoressa d’italiano. A me piacciono i gialli e quando arrivo a corto le dico, “Ge’, vai un po’ in biblioteca che è ora”. Ultimamente ho letto un po’ di libri di Jo Nesbo, mi piace la serie dedicata a Harry Hole". Non c'è solo la passione per la lettura ma anche quella per la scrittura: "Mi piace scrivere anche se ho poco tempo. Di solito deve essere qualcosa che mi piace, come ad esempio la lettera alla Yamaha, ma di solito mi soffermo sulle questioni tecniche". 

Come detto, la nuova stagione è la ventitreesima nel Motomondiale, e diventeranno venticinque con il rinnovo fino al 2020. Valentino si è espresso cosi: "Tante cose sono rimaste non dico uguali, ma simili. Soprattutto la voglia di guidare la moto e il sentirmi realizzato quando faccio una bella gara, il gusto che provo. Scendere in pista, da solo, con la tua moto è sempre speciale, provare a vincere una gara, il Mondiale. Negli ultimi anni, poi, mi piace proprio molto andare alle corse a lavorare col mio team, dare il massimo dal giovedì per arrivare domenica alle 14 avendo messo a posto tutti i piccoli dettagli". Qualcosa, però, è andato perso: "La stanchezza per gli impegno che mi piacciono di meno, dice il pilota marchigiano. Quando ci arrivi per la prima volta il Mondiale è il tuo sogno, il paese dei balocchi. Dopo vent'anni, però, capisci che non è tutto cosi. Mi piacerebbe visitare altri posti belli, dove non ci sono le piste magari perché non ne posso più". 

Tornando al Rossi pilota l'esordio in Qatar è stato molto positivo viste le premesse: "Questo podio mi da molta motivazione, dice Vale. Arrivo alle gare pensando alla vittoria al podio e questo è molto positivo per la mia carriera. Quest'inverno abbiamo faticato a trovare l'equilibrio ma, ripeto, la cosa più importante è essere competitivo e negli ultimi anni lo sono stato visto che sono ho chiuso tre volte da vice-campione del mondo". La motivazione è tutto negli sport motoristici e Rossi si è agganciato alle parole di Lewis Hamilton: "Ha ragione, il nostro sport è diverso da tutti gli altri. Non è l'atletica leggera, il calcio o il ciclismo. Ciò che perdi invecchiando è la motivazione ma anche qualcosa a livello fisico e ti devi allenare per stare al passo. Solo cosi arrivi ai 40 anni al top e in moto è più difficile che in Formula 1. Hamilton il Rossi della F1? Può essere anche se come persona lo vedo molto diverso da me. Fa molto parlare di se ma alla fine sono i risultati che contano. Può uscire con delle modelle 12 ore prima della gara e poi vincere la domenica, tanto di capello". 

Da Lewis Hamilton ad un altro gigante dello sport, Roger Federer: "Lui è uno dei miei sportivi preferiti da sempre visto che adesso mi sento nella sua stessa barca, dice Rossi. Ci sentiamo per messaggio e ho massimo rispetto di lui. Perché è il numero uno anche a 36 anni? Perché ha un talento grandioso, perché è il più bravo. Probabilmente in un match a 5 set Djokovic nella massima forma potrebbe batterlo ma il suo talento gli fa sentire meno la fatica. Io, come lui d'altronde, sono stato capace di reinventarmi perché sennò sarei stato in mezzo al gruppo e non davanti". Poi spazio a Gigi Buffon: "Deve continuare assolutamente. Se ha voglia. Penso che lui sappia se può essere ancora al top. C'è invidia? Sì. Secondo me dà più gusto ed è più facile dire che uno è finito, invece di riconoscere come abbia le palle e sia ancora lì a provarci. Ci sono due tipi di persone: quelli che apprezzano se un altro è un grande, e godono un po' anche loro. E quelli invidiosi, che riflettono la propria piccolezza sugli altri. In Italia va di moda farlo".

Di nuovo ha parlato della Formula 1: "La Ferrari sembra molto competitiva anche se la Mercedes ha ancora qualcosa in più. Verstappen? E' un grandissimo talento ma deve ancora gestirsi visto che troppe volte ha commesso degli errori. E' sempre un po' al limite". E sulla differenza degli ingaggi con la MotoGP ha dichiarato: "Come abilità, classe e livello di rischio ti devi fare il mazzo per stare li davanti e non è giusto che ci sia tutta questa differenza. Però va detto che in Formula 1 è più globale della MotoGP e fa girare più soldi". Domenica prossima secondo round in Argentina, Valentino ha tantissimi tifosi anche li: "Avere moltissimi fan è un grande gioia. Con il Fans Club facciamo un bel lavoro: andiamo negli ospedali, portiamo i bambini a vedere le corse e per me questo è molto importante". Tra i suoi fan anche famosi cantanti italiani: "Mi emoziona stare con Jovanotti e mi fa strano che si emozioni anche lui. Poi ci sono Vasco e Cremonini con cui sono coetaneo. Lorenzo e Vasco sono i miei miti sin da bambino". 

Tornando alle corse ottimo esordio per l'Academy: "Stanno andando tutti bene e siamo molto fieri dell'inizio di campionato. I ragazzi si sentono molto coinvolti nel progetto. Morbidelli? Ha fatto un ottimo esordio anche se quest'anno sarà difficile avendo una moto ostica. Lui però dimostrerà di essere un grande pilota e di meritarsi una moto per poter vincere. Mi piacerebbe avere una Yamaha per lui la prossima stagione e potrebbe accadere". Il Qatar ci ha regalato ancora una perla di Andrea Dovizioso, favorito per il Mondiale insieme a Marquez secondo Valentino: "Loro due sono inevitabilmente i favoriti per questa stagione anche se Andrea, quest'anno, lo vedo più sullo stesso piano dello spagnolo. La Yamaha? L'anno scorso abbiamo perso tempo e punti perché la moto era sbagliata ma quest'anno ci siamo concentrati molto sugli aspetti che ci hanno penalizzato l'anno scorso".

Su Dovizioso ha commentato: "Mai avuto alcun problema con lui. Ci conoscevamo poco. Lui è un pilota serio, siamo anche molto simili. Quello che mi è piaciuto di lui è stata la sua grinta e voglia di non mollare mai. Prima del Mugello 2017 sembrava fosse un pilota che non riusciva a vincere. E questa è una cosa che ti schianta psicologicamente. Invece non ha mollato e a 31 anni è diventato uno super vincente". Spazio anche a Zarco, vicino ad abbandonare la Yamaha: "E’ stata una scelta, ma non posso essere obiettivo perché, visto che lui voleva la mia moto, sono molto contento che la Yamaha abbia scelto di tenere me". Infine una battuta sul sogno del decimo Mondiale: "Sarebbe bello, mi piacerebbe e non ci manca niente. L’anno scorso avevamo proprio perso il ‘bene’ della nostra moto, avevamo solo i difetti senza le cose positive. Invece ora continuiamo ad avere difetti, ma abbiamo ritrovato le cose positive. Nel 2017 Maverick e io abbiamo chiuso 3 o e 5. Possiamo fare di più. Possiamo almeno giocarcela", chiude cosi Valentino.