"Non corro per dimostrare che non sono vecchio". Parole e musica di Valentino Rossi al termine del Gran Premio del Qatar che ha permesso al pilota pesarese di salire sul gradino più basso del podio al termine di una gara che lo ha visto protagonista dall'inizio alla fine. Già, perché con quel viso lì e con quella verve agonistica, come può comparire quel "39 anni" sulla carta d'identità? Qualcuno, anzi, più di qualcuno aveva storto il naso nell'immediata reazione social dopo il suo rinnovo biennale con la Yamaha, ma Valentino ha risposto, come sempre, in pista, centrando per la ventitreesima stagione consecutiva almeno un podio nel Motomondiale.
Questo è il dato che, alla fine, zittisce qualche critico: 23 stagioni da protagonista, con gli alti e bassi che ogni sport conosce, e la voglia smodata (a tratti matta) di essere li e di lottare per qualcosa che conta davvero, del non arrendersi mai e di staccare alla Curva 1 su piloti più giovani di 10/15 anni. Dopo l'ottavo posto in qualifica e una Yamaha non troppo affidabile, specialmente nell'ultima parte di gara (almeno secondo le previsioni), Valentino ha nuovamente estratto il coniglio dal cilindro gestendo, attaccando e provando a battagliare con Dovizioso e Marquez anche se negli ultimi tre giri i due piloti di Ducati e Honda hanno dimostrato di avere qualcosa in più.
E' un podio che soddisfa Valentino, arrivato a soli sette decimi dalla coppia di testa: "Forse se non avessi fatto un lungo in seguito a quel tentativo di sorpasso involontario a Zarco, ma sinceramente non so se avrei potuto vincere", dice il numero 46 che, con quello agguantato ieri raggiunge quota 228 podi in 366 gare disputate. Dall'Austria del 1996 al Qatar del 2018, nel mezzo una carriera troppo grande e una vita sportiva lunga ancora due anni e mezzo e la competitività non è affatto un problema: "Il problema più grande è mantenere una buona condizione fisica e se mi alleno sodo, molto più di quanto facevo in passato, ci riesco. Io ci credo: posso essere competitivo fino alla fine". E se il buongiorno di vede dal mattino c'è da divertirsi ancora.