Altri due anni. Queste erano le parole che molti tra fan ed addetti ai lavori aspettavano da tempo e ieri sera sono state pronunciate dal diretto interessato, Valentino Rossi. Il Dottore, infatti, al termine della prima giornata di test sul tracciato di Losail terminata in sesta posizione, ha colto l'occasione per annunciare che la sua volontà è quella di correre per altri due anni, fino al 2020: "Probabilmente correrò io per i prossimi due anni". 

L'occasione per l'annuncio, anche se non è ufficiale, è arrivata grazie ad una domanda per l'addio di Poncharal e di Tech3 alla Yamaha, una vera bomba esplosa in mano alla casa di Iwata. Molti negli ultimi giorni hanno ipotizzato che la separazione tra due icone storiche della MotoGP sia avvenuta proprio a causa di Rossi e del suo team, che sarebbe dunque sbarcato nella massima competizione motoristica già dal prossimo anno e, ovviamente, avrebbe corso con moto Yamaha. Tuttavia, proprio Rossi ha voluto smentire tutto quanto: "Non me lo aspettavo. Avevamo pensato al suo team, sarebbe stato un bella opportunità, ma posso dire che nei prossimi due anni non faremo un team in MotoGP con Yamaha. Anche perché, probabilmente, correrò io. Quindi, eventualmente, se ne parla più avanti".

A far da eco alle parole del numero 46 ci ha pensato Lin Jarvis che nei giorni scorsi aveva già aperto alla possibilità di rinnovo dell'italiano: "Posso assicurare che nulla è stato firmato. Ma presumo che Rossi resterà con noi anche nel 2019, anche se abbiamo deciso di aspettare qualche test, forse anche qualche gara per definire l’accordo. Valentino ha l’intenzione e il desiderio di continuare, ma al momento non è chiaro se preferisce firmare per uno o due anni"

Se quindi la situazione fuori dalla pista è abbastanza delineata, risulta esserlo meno quella all'interno. Dopo le opache prove in Thailandia, la Yamaha si è ripresa lo scettro in Qatar, ma questo non può far dormire sonni tranquilli poiché ricorda molto quello accaduto nel 2017: "Rispetto alla Thailandia abbiamo fatto un buon passo in avanti, ma credo che sia più una questione di pista, perché la M1 è la stessa di 15 giorni fa. Qui la moto funziona bene: temo che anche nel 2018 dovremo convivere con una differenza di prestazioni tra una pista e l’altra". C'è ancora tanto lavoro da fare e Rossi proverà a fare l'ennesimo miracolo, questa volta anche contro Crono.