E' un Valentino Rossi preoccupato quello che parla al magazine tedesco Speedweek. Il Dottore è preoccupato per il ritiro e deluso per la passata stagione, ma non cambia il modo d'approcciarsi al Mondiale venturo. Quello che però più colpisce è proprio il primo motivo di preoccupazione, ovvero la paura del ritiro: "Ho paura di smettere, e' una cosa che mi spaventa. Un giorno sara' difficile trovare qualcos'altro perché la MotoGP e' tutta la mia vita. Dirigere la mia Academy sara' bello ma non e' la stessa cosa".
Nei giorni scorsi, Carlo Pernat, storico manager operante nella competizione organizzata da Dorna, ha rivelato che Rossi avrebbe già firmato un contratto per il 2019 con la Yamaha, posticipando quindi il ritiro di un altro anno, ma dalle dichiarazioni del Dottore al magazine tedesco questa non sembra essere vero. Il quarantasei ha candidamente ammesso di temere il ritiro, ma soprattutto il dopo e continuare a sostenere l'Academy non potrebbe bastare al campione di Tavullia: "Sarebbe interessante creare un team di MotoGP, ma è tutta un'altra cosa. Ci sara' bisogno anche di un costruttore. Però vorrei fare la Dakar e la ventiquattro ore di Le Mans", confessa Rossi.
Messi da parte i progetti sul futuro, il campione italiano torna a parlare del presente e del recente passato, ovvero la stagione 2017, un'annata condizionata da brutti risultati che hanno compromesso la classifica mondiale: "Ci sono state gare difficili come Jerez, Barcellona, Spielberg o Motegi. Non siamo riusciti a risolvere certi problemi, su tutti quello dell'usura della gomma posteriore. Paradossalmente, cercando di risolvere i problemi del 2016, ne abbiamo creato di nuovi". Per il prossimo anno, però, l'obiettivo resta sempre lo stesso: il decimo Mondiale. "L’obiettivo - racconta Valentino Rossi - rimane vincere il Mondiale, il secondo è vincere le gare, poi arriva quello di finire sul podio".