Non comincia bene l'anno zero in casa Yamaha. Dopo l'annata più negativa da tredici anni a questa parte, la casa di Iwata sperava di poter ripartire verso il 2018 con indicazioni chiare, precise e nelle stessa direzione da parte dei propri tre piloti di punti: Rossi, Vinales e Zarco. Dopo la prima giornata di test a Valencia, però, i pareri sono fortemente discordanti.
Il numero 46 vorrebbe ricominciare da capo lo sviluppo della moto, partendo dalla base del 2016, che lo portò al secondo posto del campionato del mondo, bocciando interamente il progetto 2017. Il Dottore nella giornata di ieri ha girato con il telaio usato nel penultimo mondiale, trovando il giusto set-up per girare al meglio ed essere competitivo, tanto che ha chiuso la giornata con il quarto tempo senza nemmeno provare il motore 2018 a causa della caduta che lo ha visto protagonista. Le parole di Rossi a fine test sono state abbastanza chiare e dure: "Per quello che riguarda me, la situazione è abbastanza chiara: la Yamaha ha fatto una moto per cercare di consumare meno le gomme e sotto certi punti di vista ha funzionato, però la moto è molto più difficile da guidare. Diciamo che è più lenta, quindi secondo me sarebbe meglio sarebbe meglio partire dalla base 2016 e provare a non far finire le gomme su quella moto lì".
Più indeciso l'altro pilota del team ufficiale, Maverick Vinales, che ieri con il telaio 2016 ha stampato il miglior tempo di giornata. Lo spagnolo, in alto mare per tutto il weekend di gara, ha ritrovato il feeling con la propria M1, ma per il futuro appare ancora indeciso: "Sono stato veloce sia con la moto 2017 che con la 2016, entrambe hanno aspetti positivi e negativi. Ho girato tutto il pomeriggio con la 2016, però sento più potenziale nella 2017, ma solo se lavora come oggi. Se invece si comporta come nel weekend di gara, non lo so".
Totalmente controcorrente rispetto agli ufficiali è Johann Zarco, che ha promosso senza mezzi termini la moto 2017, quella su cui Rossi e Vinales hanno faticato tanto. Il francese effettivamente è riuscito ad essere super competitivo con quel mezzo, piazzandosi proprio alle spalle del 26 e prima del 46. Dopo aver chiesto a gran voce di avere la moto 2018, il bicampione del mondo di Moto2 sembra aver fatto retromarcia, accontentandosi volentieri della versione 2017, ritenuta da lui competitiva: "Non sono sorpreso di essere andato molto veloce con la moto 2017. I piloti del team ufficiale hanno avuto problemi nel corso della stagione e non sono stati in grado di trovare una soluzione. Ecco perché hanno fatto commenti negativi. Ma alla fine nel corso della stagione hanno ottenuto anche ottimi risultati. Non si può dire che la moto vada male".