A tredici anni dall'arrivo di Valentino Rossi in Yamaha, per la prima volta la casa di Iwata non è stata una contendere al titolo mondiale. Basterebbe questo per capire l'immensa negatività della stagione conclusasi domenica pomeriggio a Valencia, ma bisogna capire i motivi per cui il team giapponese si trova, di fatto, al proprio anno zero.
Vinales e Rossi hanno chiuso la stagione 2017 rispettivamente a sessantotto e novanta punti di distanza dal campione del mondo, Marc Marquez, una distanza siderale che non ammette scusanti. Ciò che però rende particolare quest'annata, oltre alla conclusione totalmente negativa, è come la Yamaha sia calata durante l'anno. Infatti, nelle prime gare del mondiale, il pilota spagnolo stava dominando il campionato con tre vittorie nelle prime cinque gare, ma dopo Assen qualcosa si è rotto e la moto ha iniziato a dare problemi sui quali non era possibile guidarci sopra. Il grande problema è che non si è capito il motivo di questo calo repentino.
C'è chi, come Vinales, accusa il telaio ("Non capisco perché abbiamo cambiato un telaio che vinceva. Da quando utilizziamo quello nuovo non funziona più niente"), chi, come Rossi, difende la scelta telaistica compiuta e punta il dito sull'elettronica e le gomme ("il telaio nuovo va bene. Abbiamo problemi a far lavorare le gomme e secondariamente con l’elettronica"), mentre Meregalli, team director, parla di problemi in entrata di curva per entrambi i piloti. Insomma, sembra che ognuno abbia un'idea diversa sui problemi strutturali della moto meno competitiva della casa di Iwata dal 2004 a questa parte e ciò non può certamente essere un buon segno in vista dello sviluppo del mezzo per il 2018.
L'ultimo Gran Premio spezza una lancia in favore di Rossi, che difende il telaio 2017, poiché il Dottore ha corso con quello dello scorso anno, lo stesso di Zarco per intenderci, senza però riuscire ad essere competitivo come il francese, segno che in fondo non risiede lì il problema da risolvere. Il grande, immenso, problema è che nessuno sappia esattamente quale sia questa problematica. Dall'interno del team non è trapelato nulla da quando la stagione ha iniziato a prendere una piega negativa e questo non ha certo aiutato a sgonfiare il clima attorno ai piloti ufficiali, che oggi parteciperanno ai test di Valencia con la speranza di trovare già qualcosa di molto diverso. Per Yamaha è giunto l'anno zero, è giunta la volta di ripensare interamente una moto, cercando di ritrovare quell'equilibrio che aveva reso la moto blu la migliore del lotto.