Dopo Phillip Island, in casa Pramac ci sono due animi differenti, dettati dai risultati del Gp australiano, che ha visto Scott Redding tagliare il traguardo all'11° posto, risultando così il migliore della Ducati, mentre Danilo Petrucci, fino ad ora capace di tenere il passo dei big in molte gare, ha vissuto un Gp nero, chiuso al 21° posto, davanti al solo Parkes, sostituto di Folger in Tech3.
Proprio Petrux ha voluto esordire parlando della delusione post-Australia, scherzando come sempre: "Peggio di Phillip Island non può andare".
Il centauro della Pramac ha spiegato di apprezzare la pista, anche se ha fatto capire, ancora una volta, di preferire il freddo e magari la pioggia: "Sono contento di arrivare subito a Sepang. E' una pista che mi piace, anche se soffro particolarmente il caldo. Però la prendo sempre come una sfida e nel 2015 ho fatto un'ottima gara e finì sesto sull'asciutto, anche se quella gara venne ricordata soprattutto per altre cose. Non temo molto le condizioni meteo che si possono presentare. Mi preoccupa di più l'asfalto, perché quando ha corso la Formula 1 ho visto che le chiazze di bagnato ci mettono parecchio ad asciugarsi. E mi pare che si formino sempre negli stessi punti dell'anno scorso".
Nonostante i molti dubbi sulle condizioni dell'asfalto, specie in situazioni di umido, Petrucci guarda con positività al Gp e spiega di voler superare subito la delusione dell'Australia:"E' una pista su cui mi sono sempre trovato bene, anche se è un po' complicata perché ci sono tante curve, tutte molto diverse tra loro. Sono contento di tornare subito in moto però perché a Phillip Island è andata molto male, quindi voglio vedere subito se non mi sono scordato come si fa ad andare in moto".
Uno dei problemi che Dovizioso ha individuato, dopo le problematiche di Phillip Island, riguarda la scelta delle gomme, sbagliata secondo il ternano, che spiega di non poter fare il paragone con il passo di Rossi, poichè la Yamaha è strutturata in modo diverso rispetto alla Desmo: "Non eravamo veloci in generale, in più in gara ero particolarmente lento. Io, Dovi e Valentino avevamo la stessa gomma, ma noi abbiamo faticato particolarmente rispetto a Rossi, forse perché abbiamo anche una moto diversa, quindi non possiamo fare paragoni su di lui. Forse quindi abbiamo anche sbagliato la gomme e sarebbe stato meglio mettere la soft, però non avevamo neanche l'assetto giusto, perché la moto scivolava molto sia davanti che dietro".
In attesa di scendere in pista, le attenzioni del Petrux si spostano sulla carena, poichè in Australia il team ha deciso di non utilizzare la nuova, ma di tornare alla vecchia e classica: "Non sappiamo se usare o meno la nuova carena. Dobbiamo ancora parlarne nel briefing di oggi pomeriggio, perché come al solito ci sono punti a favore e a sfavore. Però qui sembra che possano essere meno quelli a sfavore rispetto a Phillip Island, dove alla fine abbiamo deciso di toglierla".
Il centauro umbro spera anche nella Ducati, che lo scorso anno andò bene con Dovizioso che volò sul bagnato malese, che potrebbe lanciare anche un pilota come Petrucci: "Questa è sempre stata una pista abbastanza favorevole alla Ducati. L'anno scorso ha vinto Dovizioso, anche se c'era bagnato. Voglio a tutti i costi far vedere che la prestazione di Phillip Island è stata solo un brutto episodio".
Infine, il rider di casa Pramac ha concluso spiegando di voler aiutare in tutti i modi Andrea Dovizioso, ancora in lotta per il titolo, che con il tonfo di Phillip Island è scivolato a -33 da Marquez, quando mancano due gare al termine: "Mi piacerebbe essere uno di quelli che possono aiutare Dovizioso. Quest'anno ho avuto diversi alti e bassi, per motivi che non siamo ancora riusciti a capire. Visto che l'ultima gara ho fatto particolarmente schifo... Ho anche questa cosa in più a motivarmi, quindi ho più voglia di altre volte di andare in pista. In realtà c'era anche a Phillip Island, ma non abbiamo mai trovato la quadra per tutto il weekend. Quest'anno non riusciamo mai a fare una previsione su come andranno le cose, perché le gomme sono cambiate tanto rispetto al 2016. Dobbiamo aspettare domani, forse sabato, per sapere se possiamo essere competitivi o meno".
Proprio riguardo l'Australia, si è creata una polemica intorno a Scott Redding, reo di aver ostacolato Andrea Dovizioso nella sua corsa all'iride, saltandolo nel finale e facendogli perdere due punti, comunque preziosi in ottica campionato. Il britannico ha spiegato di non aver ricevuto alcun richiamo dalla squadra, ma di aver subito molte critiche dal web, che non ha apprezzato il gesto: "In realtà no. Non mi hanno detto davvero niente su questa situazione. Ci sono state tante persone che mi hanno criticato su internet, ma se vuoi diventare campione del mondo devi fare dei risultati. Se davanti a te si spostano tutte le Ducati, quello non è vincere un Mondiale. Credo che lo sappia anche Dovi e che non voglia che gli altri si facciano da parte".
Il britannico ha chiuso accendendo, ulteriormente, la polemica: "L'ho lasciato passare e l'ho lasciato andare. Ma poi ho trovato un buon ritmo e sono andato a riprenderlo. Cosa dovevo fare? Se fossi rimasto dietro a Dovi, avrei chiuso 13esimo, perché Pedrosa ci sarebbe arrivato davanti. Resto della mia opinione e penso di aver fatto la cosa giusta a non essermi fatto da parte".