Marc Marquez non sente di aver già vinto un Mondiale che, dopo la vittoria in quel di Philipp Island, si è avvicinato in maniera sensibile. Per non concedere il bis dopo il trionfo di un anno fa, il pilota spagnolo dovrebbe dilapidare 34 punti a vantaggio di Andrea Dovizioso, e nella conferenza stampa alla vigilia della gara di Sepang si dice tranquillo ma non troppo: "È chiaro che si sente qualcosa di speciale. Lo senti che non è un GP qualunque, anche se vorresti evitarlo, per non farti influenzare dal fatto che molte persone credono che il Mondiale sia già chiuso. Voglio vincere il titolo, non importa dove e quando. Se qui ci sarà la possibilità di fare i punti per vincere, ci proveremo. Alla fine non voglio farmi influenzare dalle opinioni esterne e voglio rimanere concentrato come ho fatto fino ad ora. Sono più tranquillo che in Australia, perché siamo più vicini alla fine ed ho più margine. Sarei più nervoso se avessi solo cinque o sei punti di vantaggio - prosegue Marquez - . Non voglio dire che sono più rilassato, ma è chiaro che se posso vincere il titolo qui è meglio che a Valencia. Anche se un Mondiale conquistato a Valencia è sempre speciale. Ma ribadisco, quello che voglio è vincere e non mi importa dove, perché è l'obiettivo di una stagione intera".
A rispondere, almeno a parole, ci pensa proprio Dovizioso. Sepang è una pista che piace e non poco al forlivese, il quale può contare anche sui lunghi rettilinei in cui scatenare la sua Ducati. Ma al tempo stesso il Dovi ammette che non sarà facile ribaltare in due gare il destino del campionato: "Il Mondiale è ancora aperto. Ci sono tantissimi piloti in lotta per il podio e per la vittoria. Se sei competitivo c'è ancora modo di guadagnare tanti punti. Certo, realisticamente Marc da metà stagione in poi è stato fortissimo. Ha sempre lottato per la vittoria e ha fatto uno zero solo per un problema tecnico, altrimenti avrebbe ancora più punti di quelli che ha attualmente. E' in uno stato di forma pazzesco, così come la Honda. Ma sono convinto ci sia il modo di potercela giocare. Dobbiamo concentrarci su noi stessi perché dobbiamo tirare fuori il massimo. Qui sappiamo che tutto potrà succedere. Siamo obiettivi, sappiamo che è difficile, ma nelle moto tutto può succedere e ci proveremo. Può darsi che questo sia il miglior Marquez di sempre - prosegue Dovizioso - , ma è difficile da dire perché sfortunatamente prima di quest'anno non mi sono mai giocato il titolo mondiale negli anni passati. Lo vedevo un po' da lontano. Mi viene da dire di sì perché è l'unico pilota Honda che è sempre rimasto davanti".
Presente in conferenza stampa anche Valentino Rossi, il quale ha avuto una gran bella fiammata in Australia con il secondo posto alle spalle di Marquez. Lui ha dovuto smettere di credere nel titolo dopo l'infortunio di fine estate, ma spera di poter essere comunque uno dei giudici del finale di stagione, sia in Malesia che a Valencia: "Sul bagnato è successo qualcosa di interessante a Phillip Island, ma soprattutto a Maverick, che ha fatto un warm-up molto veloce ed è stato vicino a Marquez, che negli ultimi tempi sul bagnato è il più veloce. Noi abbiamo provato delle altre cose, ma non siamo stati allo stesso livello, quindi credo che siamo ancora un pelino indietro sotto alla pioggia. Qui purtroppo dalle previsioni sembra che ci saranno alte probabilità di provare con il bagnato, quindi vedremo. Queste sono due gare molto importanti per me, perché dobbiamo decidere soprattutto cosa fare con lo sviluppo della moto e sarebbe fondamentale confermare anche qui quanto di buono abbiamo fatto a Phillip Island. Altrimenti è un bel problema e dobbiamo pensarci bene. Sepang e Valencia sono due piste su cui la gomma posteriore si consuma parecchio, quindi ci aiuteranno a capire come siamo messi".