Non ci sono più aggettivi per definire quello che Jonathan Rea sta facendo nel mondiale Sbk. Un vero e proprio cannibale, che non lascia niente ai rivali, nemmeno dopo il terzo successo iridato, che faceva ben sperare gli avversari, i quali si aspettavano che il nordirlandese tirasse i remi in barca e lasciasse agli altri la gloria. E invece, nemmeno a Jerez il connubio britannico-nipponico formato da Jonny e dalla Kawasaki si ferma. Doppietta, dopo la vittoria in Gara1.
Se nella prima manche, era stata la fortuna a lanciare il nordirlansese, fermando Marco Melandri, nella seconda gara il centauro della casa giapponese vola via sin dallo start e non lascia possibilità di replica a nessuno, nemmeno allo stesso Melandri, unico in grado di reggere il suo ritmo in alcuni frangenti, ma 2° e staccato anche a causa di una lunga bagarre con le Yamaha di Michael Van der Mark e Alex Lowes, che chiudono al 6° e 4° posto. Il podio è completato da Chaz Davies, coinvolto in una caduta subito dopo la partenza, che costringe la direzione gara a bloccare il Gp. I tecnici Ducati sono fulminei e rimettono a posto la Panigale in un batter d'occhio, poi, in gara, Chaz rimonta dalla terza fila e si piega solo nel finale a Melandri. Per il gallese c'è almeno la soddisfazione per l'aggancio nei confronti di Tom Sykes in classifica, anche grazie al 5° posto dell'inglese, che non brilla e riesce a tenersi dietro Van der Mark grazie ad alcuni errori dell'olandese, che nel finale molla la presa complice il decadimento della gomma.
Alle spalle dei primi 6, lotta tra Xavi Fores e Sylvain Guintoli, con lo spagnolo del Team Barni che regola il francese di casa Puccetti, 8° sul traguardo. Giornata nera per l'Aprilia, con Savadori e Laverty out e Mercado che porta l'Aprilia dello IODARacing al 9° posto, davanti a Jordi Torres, che brucia in volata il connazionale Roman Ramos. Tornando alle Aprilia, Laverty è coinvolto nella caduta del primo giro, che vede protagonisti lui e Davies, con la RSV4 che viene danneggiata seriamente dal colpo e viene sistemata in 10' dai meccanici Aprilia, che rimettono l'irlandese in pista, ma un problema alla forcella costringe il rider ex-MotoGp al ritiro dopo pochi giri. Per Savadori, invece, c'è una brutta caduta a inizio gara, che lo rallenta: l'italiano prima si ritira, ma poi torna in pista, salvo rifermarsi ai box, forse a causa dei danni riportati dalla moto.
Week-end nero per le case italiane - Ducati esclusa - poiché anche la Mv Augusta di Leon Camier non va oltre il 12° posto, davanti ai due portacolori azzurri De Rosa e Andreozzi, che bissa il risultato di Gara1 e chiude 14°, davanti a Takahashi, che batte Russo nella lotta per l'ultimo punto iridato. 17° Giugliano, con Savadori ritirato, ma classificato 18°. Out anche Schmitter e Jezek.
Grazie al successo di Rea, a cui si unisce il 5° posto di Sykes, la Kawasaki è nuovamente il team Campione tra i costruttori, dove la Ducati è seconda.
A fine campionato manca solo il Qatar, dove andrà in scena l'ultima battaglia: riuscirà qualcuno ad interrompere lo strapotere di Rea?