Jonathan Rea spezza la maledizione Jerez e vince anche il Gran Premio di Spagna, prima volta in carriera. Il nordirlandese ringrazia la Dea Bendata, che a 4 giri dalla fine ferma Marco Melandri, ottimo interprete del circuito spagnolo, che si stava involando verso una meritata vittoria, frutto del lavoro svolto in mattinata tra le FP3 e la Superpole, dove il romagnolo era risultato il più veloce.
Si deve accontentare del 2° posto Chaz Davies, che sale sul podio al termine di una furiosa rimonta dalla terza fila, con l'ottavo tempo. Dopo una partenza al fulmicotone, il gallese si gioca a lungo il successo con Melandri e Rea, ma nel finale cede anche a causa del decadimento delle prestazioni di una gomma messa sotto stress nei primi giri. Il centauro Ducati, nel finale, si difende alla grande dagli assalti di Tom Sykes, autore di una gara accorta, che nel finale gli permette di insidiare il secondo posto di Davies.
Nonostante non siano riusciti a salire sul podio, c'è soddisfazione anche in casa Yamaha, poichè la R1 conferma i progressi delle ultime gare, tant'è che Lowes chiude subito dietro ai duellanti Sykes e Davies, mentre Van der Mark è 5° a pochi secondi dal compagno di team.
Dopo aver brillato nelle prime sessioni di prove libere, Sylvain Guintoli si rende protagonista di una gran gara, al rientro dopo un breve stop. Il francese, fresco di firma con il Puccetti Racing, salta dall'undicesima casella al 6° posto, al termine di una bella rimonta che gli permette di chiudere davanti alle due Aprilia di Lorenzo Savadori ed Eugene Laverty, con l'italiano che sembra più in palla rispetto al compagno irlandese.
Completano l'ordine d'arrivo dei primi 10, Xavi Fores e Roman Ramos, con lo spagnolo della Ducati regolato in extremis da Laverty, che lo precede per soli 32/1000. 11° Tati Mercado, che precede la Mv Augusta di Leon Camier, protagonista di una gara spenta, che non gli permette di andare oltre il 12° posto, davanti a Jordi Torres e ad Alessandro Andreozzi, 14° al traguardo, davanti a Jezek, ultimo pilota a punti.
L'altro italiano al traguardo, Riccardo Russo, è 17° alle spalle anche del giapponese Takahashi, 16° con l'unica Honda al traguardo. Il giapponese è anche protagonista di una scivolata nei primi giri, mentre Davide Giugliano termina la sua Gara1 con un mesto ritiro, a causa della sua CBR.
La gara, oltre al momento del ritiro di Melandri, vive un passaggio "incandescente" al primo giro, quando, poco dopo lo start, Ayrton Badovini e Raffaele De Rosa finiscono a terra alla Dry Sac. Il centauro BMW si rialza e va verso i box, mentre per il rider Kawasaki serve l'intervento dell'ambulanza, che lo porta al centro medico del circuito dove gli viene riscontrata una frattura della clavicola e un trauma cranico. Tanta paura, ma alla fine un sospiro di sollievo.
Appuntamento con Gara2, dove Melandri vorrà rifarsi, con le Yamaha che avranno l'opportunità di scattare dalle prime due caselle, seguite da Guintoli e con Rea, Davies e Sykes più indietro, in terza fila.