Dopo la vittoria di Mir in Moto3 e la doppietta italiani in Moto2 firmata da Franco Morbidelli e Mattia Pasini, sotto il sole spagnolo di Aragon è Marc Marquez a trionfare nella classe regina. Il 93 è autore di una gara intelligente, corsa alle spalle di Lorenzo fino a otto giri dal termine quando ha deciso di operare il sorpasso e salutare la compagnia del ducatista, poi superato anche da un arrembante Daniel Pedrosa e terzo sul traguardo finale. Si difendono le Yamaha che terminano al 4° e 5° posto con Vinales e Rossi, mentre soffre estremamente Dovizioso che chiude solo al settimo posto e lascia sedici punti sul tracciato di Aragon.
Allo spegnersi dei semafori è come sempre Jorge Lorenzo il più reattivo. Il 99 con una delle sue partenze a fionda si mette subito in testa alla gara, seguito da Rossi e Dovizioso, bravo ad infilare nel primo giro Marquez, Crutchlow e Vinales. Le due Ducati provano a sfruttare la scelta della gomma morbida al posteriore: Lorenzo guadagna qualche decimo a Rossi, che però non molla e non fa intravedere spiragli a Dovizioso per passarlo. Il pilota forlivese, del poker di testa, è quello che digerisce meno il circuito aragonese e si vede quando il suo diretto rivale in campionato, Marc Marquez, lo prende e lo supera attaccandolo nella percorrenza delle ultime due curve. Se la gomma morbida al posteriore continua a fare il suo lavoro sulla rossa targata 99, inizia a dare problemi al numero 4 che accusa qualche movimento di troppo in frenata.
Marquez si sente in sintonia con la sua moto e questo lo si evince dai rischi che prende: al sesto giro affianca Rossi, frena tardi infilando anche Lorenzo, ma poi è costretto ad andare oltre i limiti del circuito. Per sua fortuna, in curva dodici, c'è l'asfalto e non la ghiaia. Passa un giro e il 93 riesce a infilare Rossi prendendosi la seconda posizione, il 46 prova a rispondere, ma deve desistere, forse a causa del dolore alla gamba. Da questo momento il campione del mondo parte all'inseguimento di Lorenzo e dopo tre giri riesce a ricomporre il gruppo che, però, si spacca a nove tornate dal termine. Lorenzo e Marquez fanno la differenza sugli altri, mentre dietro Pedrosa inizia la sua rimonta sorpassando Vinales e Dovizioso, sempre più in difficoltà con la gomma posteriore. A otto giri dal termine, Marquez, rompe gli indugi e attacca Lorenzo, trovando lo spiraglio giusto alla curva dodici, difendendosi poi nel cavatappi che immette sul lungo rettilineo e, ovviamente, nell'ultima frenata del circuito. Da qui in poi, il 93, non mollerà più la testa della corsa. Nelle stesse modalità, poco più indietro, Pedrosa supera Rossi e si lancia all'inseguimento di Lorenzo.
Dovizioso, invece, continua a soffrire e a perdere terreno su Marquez perché lo passa prima Vinales e poi anche Aleix Espargaro, grande sesto su Aprilia. Davanti, intanto, Marquez è definitivamente scappato, mentre Pedrosa prende e supera Lorenzo alla staccata della dodici, esattamente dove era passato anche Marquez. Nell'ultimo giro non ci sono grandi emozioni, le posizioni sono congelate e il 93 della Honda può festeggiare un'importantissima vittoria che lo proietta in testa alla classifica mondiale con 16 punti di vantaggio su Dovizioso, suo primo inseguitore.