Valentino Rossi proverà a correre ad Aragon ad appena ventidue giorni dall'incidente che gli ha procurato la frattura di tibia e perone e costretto a saltare il Gran Premio di Misano. Il Dottore prova il miracoloso recupero per tenere accesa anche la più piccola speranza di titolo mondiale, ma le difficoltà che dovrà affrontare saranno molte.
La prima volta, nel 2010, il 46 tornò alle gare dopo 41 giorni di assenza nel Gran Premio di Germania al Sachsenring e lo concluse al quarto posto dopo una lotta con Casey Stoner per l'ultimo gradino del podio. Rossi provò a rientrare a Brno, nelle stesse modalità in cui tornerebbe a correre domenica, ma i problemi della gamba risultarono troppo evidenti e dolorosi per permetterglielo. Il pilota Yamaha, sette anni fa, effettuò un test a Misano, come quest'anno, dove completò 26 giri in due run diversi, ma le sensazioni di dolore furono molte, soprattutto alle spalle, usate per bilanciare la mancanza di forza nelle gambe.
Nel test di Misano effettuato due giorni fa in sella alla Yamaha R1 il Dottore ha accusato forti dolori alla gamba destra, quella infortunata, senza però capire se sia in grado o meno di essere competitivo ad Aragon. La seconda sessione di test, però ha regalato migliori sensazioni a Rossi che oggi aspetta il responso dei medici della Clinica Mobile per sapere se potrà partecipare alla prima sessione di prove libere. Nel caso il responso sia "fit", il Dottore scenderà in pista, ma le difficoltà da superare saranno molte. La potenza della MotoGP non è paragonabile a quella della R1 guidata a Misano, così come la forza generata in curva e che peserà molto sulle gambe del pilota. Il rischio è che Rossi per sopperire alla mancanza di forza della propria gamba utilizzi le spalle, andando in contro alle sofferenze provate sette anni fa. Inoltre, con le speranze al titolo già ridotte al lumicino dallo zero di Misano, se il 46 non si sentirà competitivo per la vittoria potrebbe decidere di lasciare spazio a Van der Mark e concentrarsi per tornare a Motegi, senza compromettere ulteriormente la propria situazione.