Dani Pedrosa ha vissuto a Misano, nel week-end del Gran Premio di San Marino, uno dei Gp più negativi della sua stagione e, forse, anche della sua intera carriera. Lo spagnolo non è visto per tutta la gara, salvo nel finale, quando si è trovato in lotta con Crutchlow nella lotta per il 15° posto, valido per carpire l'ultimo punto iridato. Dopo un inizio discreto, in cui lo spagnolo si era tolto la soddisfazione di vincere a Jerez e salire sul podio ad Austin, Pedrosa aveva proseguito la stagione conquistando vari piazzamenti che lo avevano tenuto a galla nella lotta mondiale. Con il 14° posto di Misano, però, Pedrosa può dire, definitivamente addio alle speranze di iride, dato che, al momento, paga 46 punti al compagno di squadra Marc Marquez, leader iridato al pari di Andrea Dovizioso.
Ad incidere sulla prestazione negativa di Dani, ci ha pensato la sua corporatura minuta (1.57x50), che spesso è stata considerata un vantaggio per il centauro della Honda, ma in realtà questa caratteristica è stata spesso un problema per il pilota della Honda specialmente in bagarre. Sfortunatamente, il ritorno della Michelin ha reso più grave il problema, perché le gomme francesi hanno una finestra di esercizio molto stretta a livello di temperatura e la statura di Dani non gli permette di far entrare in temperatura le gomme, quando la pista è fredda, come a Misano: "Non sono riuscito a portare le gomme in temperatura. O erano troppo dure o c'era troppo bagnato e quindi poco grip. Praticamente non potevo dare gas e piegare la moto. Le mie gomme erano ad una temperatura di circa 30 gradi, perché purtroppo io peso troppo poco. Solo alla fine, quando ha smesso di piovere, la temperatura della gomma ha incominciato a salire ed ho abbassato i miei tempi di cinque secondi al giro. Il problema è che queste gomme dovrebbero cercare di assecondare le esigenze di tutti i piloti, dal più grande al più piccolo. Ma non possono portare gomme più morbide, perché i piloti più pesanti non riuscirebbero a finire la gara".
Una situazione analoga a quella dell'Olanda, mentre quando le temperature sono alte e la Michelin porta le coperture più soffici, il rider di Sabadell riesce a sfruttare la meglio le gomme morbide, grazie al suo peso ridotto, che non va a gravare sul consumo: "E' successo anche a Le Mans ed in Olanda. Puoi fare quello che vuoi, ma se la gomma non entra in temperatura non c'è modo di guidare. Oggi abbiamo messo della zavorra sulla moto per cercare di aumentare il peso, ma anche così è stato difficile gestire la situazione".
A fine gara, lo spagnolo ha spiegato il suo problema, analizzando in toto le gomme Michelin, che, al momento non riescono a soddisfare nessun pilota: "I piloti più pesanti, di contro, si lamentano della finestra di temperatura quando la gomma è troppo morbida. Ma nessuno oggi può dire che Dani abbia avuto un vantaggio. Oggi si è capito che il mio peso è più uno svantaggio che un vantaggio".