Andrea Dovizioso non sembra perdere la fame e la voglia di vincere, tanto da portare a casa anche il Gran Premio d'Inghilterra nel leggendario circuito di Silverstone. Una vittoria che porta il pilota della Ducati in testa alla classifica del Mondiale della classe MotoGP, anche a causa del ritiro di Marc Marquez. Il vecchio leader della graduatoria iridata maledice il propulsore Honda che lo tradisce a pochi giri dalla fine, e che lo costringe, oltre a ritirarsi, anche a vedersi fare sotto anche gli altri due rivali per vincere il titolo. Secondo e terzo, infatti, sono i due in sella alle Yamaha ufficiali: Maverick Viñales porta a casa una gara straordinaria con il secondo posto nonostante una gomma posteriore più morbida di tutti i rivali, mentre Valentino Rossi, dopo aver condotto fin dalla prima curva, si arrende alla mancanza di spinta della sua moto e chiude al terzo posto. Ritirati, in seguito a un contatto nel penultimo giro, Andrea Iannone e Danilo Petrucci, entrambi staccatissimi dalla lotta per le prime posizioni.

Tutti partono con gomme dure, alla partenza è bravissimo Rossi a prendere la posizione su Marquez e a portarsi in testa alla gara. A seguire un bravissimo Viñales che conferma lo stato di buona salute della Yamaha, mentre Crutchlow è quarto alla prima curva davanti alle Ducati ufficiali di Lorenzo e di Dovizioso. Poi l'azzurro riesce a superare il proprio compagno di box, il quale paga ancora una volta le difficoltà nel portare avanti la Rossa sul lungo passo, facendosi agganciare anche da Pedrosa. Valentino riesce anche nell'allungo e si porta oltre il secondo di vantaggio, mentre Marquez non sembra riuscire a trovare il ritmo giusto, subendo anche l'attacco e il sorpasso da parte di Viñales. In un gruppo che rimane compatto alle spalle della Yamaha numero 25 avviene anche l'attacco del Dovi su Crutchlow per la quarta posizione: il vincitore di Zeltweg si mette in scia al tandem spagnolo, con lo yamahista che guadagna terreno sul compagno-rivale e il leader mondiale che subisce l'attacco di Dovizioso per la terza posizione.

Nella caccia alla prima posizione c'è un Viñales che tiene a breve distanza Rossi, il quale mantiene comunque 7-8 decimi di vantaggio sull'altra Yamaha ufficiale. In ogni caso, il giovane iberico deve tenersi in guardia con un Dovizioso che ringhia alle sue spalle e a sua volta inseguito a pochi centimetri da un Marquez che non vuol mollare. Il quartetto alle spalle del pesarese è completato da Crutchlow che spinge tantissimo e mantiene un distacco molto breve sul leader iridato, mentre alle soglie della seconda metà di gara Lorenzo e Pedrosa sembrano già irrimediabilmente staccati dai cinque che sulla carta si giocano vittoria e podio, con Zarco tranquillo all'ottavo posto. E mentre il transalpino supera Dani, il quartetto che insegue Rossi si avvicina tantissimo fino a ricompattarsi col leader. Ma all'improvviso alle spalle di Vale se le danno di santa ragione: ne approfitta Dovizioso che si porta secondo e si tira dietro Marquez, anche grazie a un errorino di Viñales. Ne approfitta l'uomo di Tavullio per respirare un po', ma la Desmo si porta presto più vicino e ricompatta nuovamente il quintetto che si gioca la gara.

Gli ultimi giri sottolineano i problemi che emergono in casa Yamaha, con Viñales che paga per primo una gomma morbida che inizia a cedere, ma a far saltare il banco ci pensa il motore Honda sotto la sella di Marquez: l'esplosione a sei giri e mezzo dalla fine pone fine alla gara del leader mondiale, mentre dunque Rossi e Dovizioso si giocano la gara. I due azzurri rischiano di fare il vuoto, il ducatista sembra averne qualcosa in più e l'illustre connazionale che deve fare i conti con una moto non più brillante come all'inizio, ma all'improvviso si rifa sotto anche Viñales insieme a un Crutchlow che non molla la ruota posteriore dello spagnolo. A tre giri dalla fine Dovizioso rompe gli indugi e attacca in fondo al rettilineo delle Becketts: la prima posizione è sua, mentre Vale perde anche la seconda a vantaggio di un Viñales sicuramente brillante e intelligente nella gestione del finale di gara. Il Dovi prova a prendere il largo, Viñales non molla e si porta addirittura sotto nelle ultime curve, ma non c'è niente da fare se non esaltare l'ennesimo capolavoro del ducatista, che ora sogna in grande.