La MotoGP sta vivendo degli anni d'oro con Marc Marquez che si sta imponendo come nuovo dominatore del Mondiale, ma che deve combattere sempre contro un immortale Valentino Rossi, la rivelazione Vinales ed Andrea Dovizioso che pare aver fatto il salto di qualità atteso da anni.
Lo scorso anno ci furono ben nove vincitori diversi in nove Gran Premi di fila, questa stagione invece al giro di boa ci sono quattro piloti in dieci punti, sintomo di un equilibrio forse mai esistito a questi livelli: "A me non interessa un Mondiale con tanti vincitori, ma uno competitivo e divertente. E le scelte regolamentari di qualche anno fa dimostrano che la strada è giusta". Quest'anno all'appello dei vincitori manca la Suzuki, che lo scorso anno vinse con Vinales. La casa giapponese sta ottenendo risultati molto al di sotto delle aspettative con Iannone che non riesce a trovare la quadra e Rins appena rientrato dall'infortunio. Ezpeleta, però, trova una diversa chiave di lettura, quella delle moto in pista: "Gareggiare con solo una moto non è facile (Rins infortunato, nda), e dimostra che, col livello di oggi, per una Casa schierare almeno 4 moto è importantissimo".
Un argomento scottante è, ovviamente, il ritiro di Valentino Rossi. Il contratto del Dottore con Yamaha scade nel 2018 ed è possibile che al suo termine il pilota di Tavullia decida di ritirarsi. L'abbandono della gare da parte del 46 potrebbe essere un duro colpo per Dorna, ma Ezpeleta non se ne preoccupa troppo: "Mi lascia perplesso che qualcuno mi chieda solo in base a una carta d’identità cosa succederà con Valentino. A uno a cui in Francia non basta finire secondo e cade per fare primo, e che poi vince in Olanda, noi chiediamo quando si ritira? Sento dire che gli ho offerto un team MotoGP, ma non ne abbiamo mai parlato, mi sembra quasi un insulto chiedere a uno tra i primi nel Mondiale quando si ritira. Vale è straordinario, ma ha anche reso straordinari gli altri".
Per un pilota che non fatica nonostante l'età, ce n'è uno che invece non ingrana a causa del cambio moto. Jorge Lorenzo non sta vivendo un ottimo momento in sella alla sua nuova Ducati GP17 ed il boss di Dorna individua il problema nella fiducia: "Resta un pilota fantastico. Uno che è stato in testa due volte non penso sia troppo lontano. La mente è fondamentale in tutti gli sport, in MotoGP ancor di più. Jorge deve trovare la fiducia sulla moto".
Un punto focale del prossimo anno è il calendario. Si vocifera da mesi di un inserimento della Thailandia, a cui molti piloti sono sfavorevoli, Rossi su tutti: "Con il Qatar non ci sono problemi. Con la Thailandia ci stiamo lavorando, ma non c'è nulla di definito". Mentre è ormai quasi certo l'approdo nel motomondiale della Finlandia con il nuovo Kymi Ring: "A fine mese andrò a vedere il progresso dei lavori. L’obiettivo è correre nel 2019, altrimenti sarà l’anno dopo". Con questi due inserimenti il calendario arriverà ad ospitare 20 Gran Premi, ma Ezpeleta non vuole fermarsi: "No. Non arriveremo subito a 20, ma il numero ideale è 22".