Dopo un doppio podio in tre gare e una pole sfiorata in Olanda, Danilo Petrucci è il pilota del momento in MotoGp. Un inizio in sordina, ora il pilota ternano sta mettendo in mostra tutto il suo potenziale, anche grazie ad un supporto maggiore della Ducati, che per questa stagione gli ha messo a disposizione la GP17.
L'ultima gara, ad Assen, è stata strepitosa per il centauro della Pramac, che però si è visto privare della possibilità di provarci, poichè Alex Rins, doppiato, gli ha chiuso la porta in faccia e gli ha fatto perdere contatto da Valentino Rossi, poco prima che Petrux portasse l'affondo.
Sbollita la rabbia, anche Rins si è fatto avanti e ha chiesto scusa al centauro delle Fiamme Oro, che, tornato sull'episodio, ha ammesso: "All'inizio ho fatto fatica a farmela passare, ma poi quando sono stato lucido mi è solo dispiaciuto non averci potuto provare, perché poi magari finivo secondo lo stesso. Però era da tre giri dalla fine, quando Valentino mi ha ripassato, che mi ero preparato qualcosa. Aspettare l'ultimo giro per provarci e non poterlo fare, mi aveva proprio fatto girare le scatole. Poi è chiaro che un secondo posto ad Assen in volata con Valentino Rossi non è da buttare via, ma sul momento ero proprio arrabbiato".
Petrux ha poi raccontato tutta la vicenda dal suo punto di vista, dal momento del doppiaggio fino alle scuse: "Mi è venuta a chiedere scusa tutta la squadra della Suzuki, è venuto anche Rins, che non aveva capito che lo stavo doppiando. Brivio mi ha spiegato che le bandiere blu erano esposte alle curve 3, 4 e 5, mentre Rins lo abbiamo trovato a cavallo tra la 6 e la 7. Mi sta bene che non abbia visto le bandiere, ma quando vedi che ti passa Valentino, potresti dare un'occhiata anche dietro se sai che sei doppiato. Io mi sono comunque infilato dentro e l'ho visto solo lunedì sera, quando ho riguardato la gara, che lo avevo spinto proprio sulla sabbia. Lì purtroppo ho perso quattro decimi da Valentino".
Ora al pilota Pramac manca solo il successo, ma Petrucci ha già fatto dei grandi passi in avanti e la vittoria potrebbe arrivare, nel consapevole lo stesso pilota: "Teoricamente mi manca quella, che è il risultato più importante. Vincere cambia tutto e una volta che raggiungi la vittoria è un'altra cosa. Scatta qualcosa nella testa, per quanto ad Assen io mi sia già reso conto di essere molto più lucido e di essere riuscito a fare una gara d'attesa, anche se ero nel trenino di testa. Sono stato contento per la mia crescita da questo punto di vista. Dal Mugello in poi ho vissuto con più serenità".
E quando gli è stato chiesto se fosse rimasto sorpreso dalle sue prestazioni, Petrucci ha risposto: "La sorpresa è vedermi davanti. Il problema è che nei primi anni in MotoGP non avevo quella velocità e quell'esperienza che ho adesso. Forse mi mancava anche un po' di furbizia in alcuni frangenti, ma in MotoGP la moto conta tanto. Di gare belle in vita mia ne ho fatte tante: domenica scorsa ho battagliato con Valentino, ma in passato ho fatto tanti altri duelli belli, solo che quando sono per l'ottava o nona posizione la gente se ne accorge di meno. Per stare davanti comunque ci vuole una moto ufficiale e l'ho capito quando ci sono salito".
Ora è tempo di guardare al Gp di Germania: "L'anno scorso qui ero andato bene in qualifica, che avevo fatto il quarto tempo sull'asciutto, con lo stesso tempo di Valentino. In gara sul bagnato sono stato metà gara in testa e poi mi sono sdraiato. Quest'anno quindi il primo obiettivo è finire la gara".
Parlando del mercato, poi, Petrucci ha spiegato come, nonostante le offerte di Ducati e Aprilia, lui pensi soltanto alla stagione in corso, del suo futuro se ne parlerà più in avanti.