C'è voluto impegno e tanto sacrificio, ma sembra che Andrea Dovizioso abbia, finalmente, trovato la sua dimensione. Una dimensione che appartiene ai grandi delle due ruote, alla quale Andrea è arrivato dopo anni di lotte, con se stesso e con gli addetti ai lavori, che spesso lo hanno attaccato, anche a causa del suo lungo, lunghissimo digiuno. 

Un digiuno che era iniziato dopo una splendida vittoria in Gran Bretagna nel 2009 e che si è spezzato soltanto nello scorso mondiale, ancora una volta con una gara capolavoro, in Malesia, sotto un diluvio da tregenda. Quest'anno, poi, dopo un grande inizio, con la vittoria sfiorata in Qatar, qualche gara difficile, che già aveva fatto risvegliare gli avvoltoi, a cui Andrea ha risposto con una splendida infilata: Mugello-Catalunya, un uno-due che ha messo paura anche al leader del mondiale Vinales, che si è visto piombare addosso l'italiano, anche nella corsa al titolo. 

Testimone diretto di questo periodo da favola del Dovi è Simone Battistella, suo manager dal 2003, che ha vissuto con Andrea anni fatti di alti e bassi, che, però, sono serviti a cementare il loro rapporto professionale ed umano. Battistella, sempre un passo indietro ad Andrea, pronto a coprirgli le spalle, si gode la tranquillità di un momento che ripaga dei tanti sforzi fatti dal duo in quei periodi difficili. 

Raggiunto da Motorsport.com Battistella ha parlato della nuova vita del Dovi, analizzando tutti i punti di una carriera, in alcuni frangenti, davvero sfortunata. 

Battistella spiega come il Dovi abbia trovato il perfetto sincronismo con la sua Desmo e come sia maturato tantissimo anche lui: "Il Dovi è cambiato, ma ha trovato anche il feeling giusto con la Desmosedici, ccredo che tutto risalga al 2016. La scora stagione Andrea è arrivato ad un punto del suo percorso di maturazione che gli ha permesso di iniziare ad esprimersi ad un livello più alto. Nella prima fase del campionato ha perso per strada molti punti a causa di problemi tecnici ed incidenti nei quali non ha avuto alcuna responsabilità. Senza questi imprevisti sarebbe stato comunque nei primi tre del Mondiale”.

Battistella aggiunge che, in questo 2017, Andrea sta raccogliendo i frutti di un 2016 poco fortunato. In più è migliorato molto sia dal punto di vista fisico, sia sotto l'aspetto mentale e l'arrivo di Lorenzo lo ha aiutato a progredire: "La maturazione è proseguita nel corso dell’inverno, sia sul fronte fisico che mentale, ed anche l’arrivo in squadra di Lorenzo lo ha aiutato. Potersi confrontare sulla stessa moto con un compagno di squadra di grande valore, è stato estremamente motivante per Andrea. Anche essersi evoluto insieme alla moto credo che abbia migliorato molto il suo feeling, ed oggi riesce a tirar fuori il massimo dal potenziale tecnico che ha a disposizione”.

Il manager aggiunge, poi, quanto importanti siano, per Andrea, i dettagli e i dati, che lo rendono uno dei top anche nello sviluppo della moto: "Andrea è un pilota dotato di un’incredibile capacità di analisi, e se ci soffermiamo sulla sua carriera è sempre emerso quando le condizioni si sono rivelate più complesse del previsto. Questo approccio a volte si è però rivelato un limite, intendo quando ci sono state situazioni in cui sarebbe stato necessario il giro della ‘morte’, o il lanciarsi in gara senza pensare ad alcuna strategia. Come spesso accade nello sport, in certe circostanze le qualità diventano un limite, perché ci si fa troppo affidamento. Ma col tempo si comprende e si cresce, e la gara del Mugello, vinta senza strategie particolari, ne è la prova”.

La gara del Mugello è stata decisa dalle gomme, ma anche da una grande guida di Dovizioso, che ha saputo gestire al meglio i suoi pneumatici. Un lavoro riuscito anche in Catalunya, dove sin dalle prime battute del week-end si era capita l'importanza di questo fattore. Battistella, però, spiega come Andrea abbia avuto difficoltà all'inizio con le nuove gomme, targate Michelin: "Il cambio Bridgestone-Michelin è stato traumatico. Tutti i piloti erano abituati a guidare una moto con un anteriore molto stabile, e di colpo si sono dovuti adattare ad un comportamento differente. In più la Michelin ha portato in pista un prodotto molto performante ma al momento con una finestra d’utilizzo ridotta, ed uscire da questo ‘range’ vuol dire perdere la strada. L’attenzione al dettaglio e la metodicità che ha sempre contraddistinto Andrea, sono utili ad interpretare le situazioni molto bene. Ma ci vuole anche la moto….se osserviamo cosa sta accadendo in Yamaha lo vediamo chiaramente”.

Ma i tanti successi avranno, in qualche modo, scalfito la privacy di Dovizioso? Battistella racconta come le vittorie abbiano impegnato maggiormente Andrea, soprattutto nel campo della vita sociale, il Dovi è stato protagonista di tanti eventi: "In questo periodo le cose sono un po’ cambiate…in senso positivo! Perché gli impegni sono un po’ aumentati. Molti anni fa ricordo che ci confrontammo un po’ su come presentarsi al pubblico. Sapevamo che di base Andrea ha un carattere introverso, non ‘buca’ lo schermo come altri sportivi. Però la decisione è stata quella di rispettare la sua natura, e puntare sulla spontaneità. E nel tempo, anche se non si riesce mai a piacere a tutti, questo approccio si è rivelato positivo. Il ‘Dovi’ era ed è una persona spontanea, che ha trovato un suo equilibrio personale. E stagione dopo stagione sono sempre di più le persone che apprezzano questa ‘normalità’ a dispetto di un divagante sensazionalismo”.

Sul rapporto con Lorenzo, invece, il manager del forlivense, si esprime così: "Ci sono solo aspetti positivi, almeno per ora non ci sono davvero controindicazioni. Una sana rivalità in squadra, tra due piloti che si rispettano, significa remare nella stessa direzione. Finora non ci sono stati momenti di tensione in pista, forse siamo stati fortunati, ma dobbiamo anche ricordare che questi due ragazzi si conoscono da molti anni, da quando erano in 125. Anche se hanno sposato programmi diversi, la strada percorsa è stata la stessa, si conoscono molto bene e si rispettano. Finora zero tensioni, e per Andrea non è poi una novità”.

La strada è quella giusta: "Dubbi ce ne sono stati, e credo che ce ne saranno anche in futuro, perché se non hai qualche problematica non cresci più. I dubbi sono una parte essenziale di un processo di maturazione, ci sono stati dei momenti di grande frustrazione, ma sono sempre stato convinto che le doti di base fossero eccezionali, come nel caso di tanti altri piloti che sono stati capaci di vincere dentro o fuori dal contesto MotoGP. La differenza la fa il talento, ovvero la capacità di non imporsi dei limiti, o quando accade, la capacità di saper superare gli ostacoli. E’ chiaro che ci sono stati dei momenti meno felici di altri, ma come detto, tutto fa parte del processo di maturazione, e i risultati attuali confermano che Andrea è progredito nella giusta direzione”.