​Dopo una gara spettacolare sotto i riflettori del Qatar che ha ricompensato gli appassionati per le mancate qualifiche, la MotoGP riparte dall'Argentina, precisamente dal circuito di Termas De Rio Hondo. Un anno fa a trionfare fu Marc Marquez e tutti si stupirono di ciò perché il Cabroncito dimostrò di saper guidare ampiamente al di sopra dei difetti della sua Honda; in questo inizio di 2017 la casa nipponica è messa meglio, ma ci sono ancora aspetti della moto che devono essere migliorati. Tuttavia Marquez è un campione e ce lo aspettiamo davanti con i migliori, anche perché la pista sembra abbastanza favorevole alle caratteristiche della Honda, ma non bisogna dimenticarsi di Dani Pedrosa, apparso in palla sia nei test che nel weekend inaugurale di Losail.

Chi parte senza dubbio favorita è però la Yamaha, dimostratasi ancora una volta la moto più bilanciata del lotto. La casa di Iwata arriva in terra argentina forte della vittoria all'esordio riportata da Vinales, per il quale sono ormai terminati gli aggettivi di lode, ma segnali più che positivi nella gara qatariota li ha dati Valentino Rossi, d'improvviso tornato il pilota che conosciamo dopo aver penato per tutto l'inverno alla ricerca della confidenza necessaria con la M1 per guidarla come vuole lui: il Dottore è da inserire di diritto tra i possibili vincitori anche per il fatto che qui ha vinto nel 2015 e l'anno scorso è arrivato secondo.

Ma chi viene forse sottovalutata troppo è la Ducati: Dovizioso sarà carichissimo dopo il secondo posto riportato in Qatar al termine di un duello d'altri tempi con Vinales, mentre Lorenzo, dopo una gara anonima nel deserto qatariota, vorrà tentare di ottenere qualcosa di più, ma ciò dovrà necessariamente passare dal miglioramento del feeling con la Desmosedici. La pista ha un layout che prevede un lunghissimo rettilineo su cui i due piloti potranno far cantare liberamente il potente motore della Rossa di Borgo Panigale, ma limitarsi a dire ciò sarebbe riduttivo nei confronti del gran lavoro che Gigi Dall'Igna ha svolto in questi anni, perché oggi la Ducati è una moto che riesce anche a curvare discretamente, pur essendoci ancora qualcosa da migliorare per essere al top.

Altre case attese ad un esame di maturità sono la Suzuki e l'Aprilia: per quanto riguarda la prima, Iannone stava facendo un garone in Qatar, ma poi la troppa foga, come spesso gli succede, ha preso il sopravvento facendolo cadere, ma la prestazione della moto era stata di altissimo livello. La creatura 2017 della casa di Noale invece sembra una moto dal potenziale sorprendente, testimoniato dal sesto posto di Espargaro conquistato due domeniche fa, che ha lasciato tutti increduli perché arrivato non per demeriti altrui ma per un passo decisamente buono tenuto in gara. Gli ingredienti giusti per vivere un weekend decisamente interessante ci sono tutti, ma a complicare le cose potrebbero essere la pista sporca, che un anno fa provocò numerose lamentele specie nei primi turni di prove libere, ed il pericolo pioggia, che non sembra essere certo ma che potrebbe stravolgere le carte in tavola qualora si avverasse.