Sin dai primi giorni di test a Valencia, lo scorso novembre, si era capito che il processo di adattamento di Maverick Vinales alla nuova realtà della Yamaha sarebbe stato rapido, ma probabilmente pochi si aspettavano una totale confidenza con la M1 2017 già alla fine dei test del Qatar. Primo nei test di Valencia, primo in Malesia, primo a Phillip Island, primo anche in Qatar: uno score impressionante per un ragazzo di appena 22 anni, che inoltre conosce la sua moto da appena 3 mesi.
Ha dichiarato a margine dell'ultima giornata di test che la sua Yamaha è perfetta, e che è riuscito a limare anche aspetti che riteneva fondamentali per vincere, come ad esempio la frenata, tante volte citata dal pilota spagnolo come elemento fondamentale da mettere a punto se ci si vuole giocare la vittoria contro due staccatori di assoluto livello come Marquez e Rossi. Già, proprio Rossi, che in tutto l'inverno e soprattutto in questi test sul circuito di Losail è sembrato molto più in difficoltà del compagno di box nel trovare il giusto feeling con la M1 per poter spingere, eppure la moto in questione è la stessa per entrambi. Facendo un piccolo confronto tra i due, una valutazione abbastanza immediata è la seguente: lo spagnolo è stato bravissimo, ma c'è da dire che appare evidente che sia stato fondamentale l'aiuto dell'equipe di tecnici diretti da Ramon Forcada. Andando avanti nella riflessione e facendo raffronti col passato, la parte di box capeggiata da Forcada è stata spesso in grado di arrivare alla risoluzione di problemi in maniera più celere rispetto ai tecnici di Rossi, che magari riuscivano comunque ad arrivare allo stesso livello, ma più tardi, simbolo di una metodologia di lavoro che parte da molto lontano. Vinales ha ereditato i tecnici di Jorge Lorenzo, e ne ha sicuramente tratto benefici.
Dopo che l'ultima giornata dell'ultimo test pre stagionale si è conclusa, semmai ci fosse il bisogno di precisarlo, Vinales è da considerare uno dei favoriti per la lotta al titolo di campione, se non quello su cui puntare dovendo fare una scommessa. Il talento di Maverick lo avevamo già notato quando era in Suzuki, ora che è in Yamaha sta venendo fuori in modo ancora maggiore con una moto che è leggermente più competitiva. Il giovane pilota è stato velocissimo sul giro secco in simulazione di qualifica, chiudendo la tre giorni del Qatar con un tempo di 1:54.330, ma non è un exploit singolo. Come detto ha ottenuto il miglior tempo in tutti i circuiti su cui si sono svolti i test, ma ciò che impressiona è anche il passo che è riuscito a tenere nei long run, davvero costante, che danno valore al gran crono che gli è valso il primo posto.
Dunque giù il cappello davanti al 22enne spagnolo, ma alcune precisazioni a quanto detto sono doverose. Vinales ha fatto un tempone in una situazione come i test dove la pressione è molto inferiore a quella che si manifesta durante la stagione, anche se comunque aveva gli occhi di tutti addosso perchè gli appassionati erano curiosi di sapere quanto forte sarebbe potuto andare. La pre season può dare un'idea di come sarà l'inizio della stagione, ma non assegna punti, motivo per cui quanto di buono dimostrato finora andrà ripetuto; è probabile inoltre che Vinales abbia voluto trovare il limite della nuova moto, spingendo da subito, al contrario di marpioni della categoria come Rossi o Marquez, che invece preferiscono mettere a punto maniacalmente ogni dettaglio prima di dedicarsi alla ricerca del tempo. Inoltre durante l'arco della stagione ci saranno momenti in cui l'esperienza sarà fondamentale per gestire alcune situazioni, e qui è dove Maverick potrebbe pagare qualcosa rispetto ai suoi concorrenti. Per trovare la risposta a questi dubbi bisognerà aspettare una decina di giorni, quando i motori e le luci si riaccenderanno sul circuito di Losail per quella che sarà la prima uscita ufficiale del mondiale 2017.