Ascoltare una leggenda vivente delle due ruote come Valentino Rossi è sempre un piacere, tanto più se si è nella fase pre-stagionale di un anno in cui il livello della Motogp si preannuncia elevatissimo. Il pilota di Tavullia, che tra pochi giorni compirà 38 anni, è alle porte della sua 22esima stagione nel mondiale, ma lo spirito resta quello di sempre, a metà tra il serio ed il faceto quando parla di se e del 2017.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport nel corso di un evento promozionale Yamaha in Indonesia, Vale appare carico ma anche incerto su come potrà essere la sua stagione, affermando che "ogni anno in questo momento sono sempre di più i punti di domanda, in tutti i piloti c’è il dubbio di non sapere più andare in moto. O almeno, a me succede così. Poi bisogna vedere come va la moto, quanto vanno forte gli altri…Tanti dubbi prima dell’inizio, ma è energia positiva, serve a non rilassarsi troppo".
Quando gli viene chiesto quanto abbia inciso l'aver avuto avuto un padre pilota come Graziano sulla sua scelta di entrare nel mondo delle due ruote, ammette che "non so se, senza Graziano, sarei diventato pilota. Forse no, perchè è lui che mi ha instradato. I miei primi ricordi sono sempre sulla moto, a vedere lui che gira... Avesse fatto il calciatore, magari avre avuto un'altra carriera".
Tuttavia Valentino confessa di sentirsi altrettanto legato alla madre Stefania, perché "lei è quella che mi ha un po’ più cresciuto, anche perché sai, Graziano quando ero piccolino sinceramente non lo vedevo molto. Con lei poi c’è stato sempre un gran rapporto, anche perché i figli maschi si attaccano di più. Le devo tanto, la mia educazione, il modo di pensare, anche la dolcezza... Alla Stefi, poi, piace molto parlare di tecnica".
Si passa poi a parlare di come le due ruote abbiano cambiato la vita di Rossi; il pesarese spiega che tutto è variato rispetto a prima di iniziare a causa dell'essere famoso a partire dalle cose più semplici, dicendo che "è una gran soddisfazione avere tifosi in tutto il mondo, è difficile da spiegare, ma è anche un grande impegno. Sicuramente influenza molto la mia vita, ho tanti vantaggi ma anche tante cose che non posso fare, tipo la domenica pomeriggio andare a fare un giro in centro a Pesaro, il cinema, comprare un paio di scarpe. Le cose più normali".
E' cambiato anche il suo modo di reagire alle sconfitte per sua ammissione, perché dice che "col passare degli anni è più facile, sì. Sicuramente 15 anni fa facevo più fatica".
Parlando del futuro prossimo, cioè la stagione 2017, gli viene chiesto se la partenza di Lorenzo e l'arrivo di Vinales sia stato uno scambio in cui lui ci ha perso o guadagnato, e la risposta è all'insegna della franchezza: "Vinales è una bella bega. Speravo che fosse un po’ peggio di Lorenzo, invece è andato subito fortissimo e ora spero non sia meglio. E' più giovane, una generazione anche dopo Lorenzo. Grandissimo pilota Jorge, spero Maverick non sia ancora più forte". Viene infine toccato l'argomento del ritiro dalle corse, che Rossi non crede sarà particolarmente doloroso come lo è stato per altri sportivi. A tal proposito, gli viene domandato se possa capitare che un pilota, battendolo in pista, lo porterà a ritirarsi; Valentino replica che "ho avuto avversari fortissimi in carriera e non mi ha mai fatto smettere nessuno, quindi…penso che non succederà ora. O almeno lo spero. Dipenderà dai risultati".