Il weekend del Gran Premio di Catalunya si è concluso, anche questo appuntamento è stato archiviato, ma purtroppo verrà tristemente ricordato per la perdita di Luis Salom. Il giovane pilota spagnolo ha perso la vita durante la seconda sessione di prove libere e, da quel pomeriggio, il fine settimana catalano non è più stato lo stesso.

Numerose le polemiche sorte dopo la tragedia, con la conseguente modifica del tratto di pista dove è avvenuto l’incidente. Le dinamiche, fino ad oggi ancora ignote, sono state rese note attraverso un comunicato diramato dal Team Stop and Go, dove Salom correva.

Di seguito riportiamo il comunicato tradotto integralmente:

Venerdì 3 luglio Luis Salom è deceduto durante le FP2 del Gran Premio de Catalunya a causa di un incidente avvenuto alla curva 12 del Circuit de Catalunya.

Dopo aver ricevuto i dati della telemetria ieri, domenica 5 giugno, da parte dell’organizzazione, lo staff tecnico del SAG Team si è riunito immediatamente per determinare quanto accaduto e poter comunicare successivamente cosa è avvenuto esattamente a livello tecnico nella fatidica curva 12 del Circuit de Catalunya. All’analisi esaustiva realizzata dalla telemetria hanno assistito il proprietario del team Edu Perales, il Team Manager Jordi Rubio, il capo meccanico di Luis Salom Bernat Bassa, il capo meccanico di Jesko Raffin Michael Ferger, il pilota di Moto2 Jesko Raffin ed il manager di Luis Salom, Marco Rodrigo.

Durante le FP2, Luis Salom effettua una prima uscita in pista e fa il suo giro veloce (1:48.608) prima di rientrare al box e montare un nuovo pneumatico posteriore. Successivamente, Salom torna in pista e, nello stesso giro di uscita dai box avviene l’incidente. In quel giro, Luis è arrivato al riferimento di frenata 6 km/h più lento rispetto al suo giro veloce, secondo la telemetria a causa di un’accelerazione minore in uscita da curva 11. Dovuto alla minor velocità, ha frenato 9 metri più tardi per mantenere una velocità corretta in percorrenza di curva. All’entrata di questa curva c’è un’irregolarità dell’asfalto nota a tutti i piloti (bump). Il ritardo della frenata ha fatto sì che in quel punto irregolare Luis mantenesse il freno azionato, a differenza della maggior parte dei giri percorsi nei quali aveva lasciato il freno in quel punto. Questo, aggiunto ad una velocità uguale a quella del suo giro veloce nella FP2 provocasse uno stress sulla gomma anteriore ed una perdita di aderenza sull’irregolarità dell’asfalto. Questa perdita di aderenza ha provocato la caduta con il tragico finale che tutti conosciamo.

Questi dati della telemetria forniti dall’organizzazione sono a disposizione di qualunque tecnico qualificato che voglia vederli. 

foto: Team Stop and Go
foto: Team Stop and Go