Il ritardo della Yamaha è la vera notizia del venerdì di Austin. I piloti hanno chiuso le prove libere 2 in posizioni di rincalzo, tempi alla mano assai distanti dal capoclassifica Marquez: Lorenzo 5° a 0.867, Rossi 6° a 0.940. E’ soltanto l’inizio ma il pilota di Cervera, per adesso, sembra fuori portata.
“In questo momento sì. – ha confermato il Dottore - Marc ha incominciato forte e si è confermato nel pomeriggio. E’ quello che ne ha di più. Avvicinarsi a lui sarebbe comunque importante, perché significherebbe stare davanti a tutti gli altri e salire sul podio qui sarebbe importante”.
Valentino avrebbe anche potuto far meglio se non fosse stato per un lungo nel corso del time attack finale, iniziato a gomma nuova: “In verità sono arrabbiato, perché il 2° posto era alla mia portata, come dimostra l’ideal time. Nel penultimo giro ho trovato Pedrosa che mi ha rallentato e nell’ultimo, dopo avere migliorato nei primi due settori, ho sbagliato alla curva 12”.
Per qualifiche e gara, resta da smussare la moto in frenata - “è il punto dove faccio più fatica e quello forte di Marquez” – e provare la dura al posteriore, “perché con la morbida sembra difficile potere finire la gara. All’anteriore, poi, la scelta è apertissima: tutte e tre le opzioni hanno lati positivi e negativi”, ha spiegato VR46.
Rossi che, in ottica campionato, dice di temere la punta della Honda forse più del compagno di squadra: “Ho sempre considerato Marc molto, molto pericoloso. La situazione cambia spesso, dopo i test e la gara del Qatar era Lorenzo il favorito, ora è Marquez. Vedo bene anche la Honda, quando Marc dice che ha delle difficoltà secondo me fa un po’ di pretattica. Anche se è vero che qui è molto più veloce di Pedrosa”.
Anche Jorge Lorenzo ha vissuto una prima giornata piuttosto incolore ma, come Rossi, non si è potuto esprimere al meglio, costretto a lasciare nel box la moto migliore per un guaio al motore. “La seconda aveva un altro assetto, peggiore. – si è lamentato JL99 - Inoltre ho usato la gomma morbida all’anteriore e non andava bene con il caldo. Il mio potenziale è maggiore del 5° posto delle FP2, devo solo mettere tutti i pezzi insieme”.
Basterà per battere l’Ufo Marquez? “Posso avvicinarmi ma non penso di potere fare meglio di lui. – ha ammesso Jorge - Marc, ancora prima della Honda, fa la differenza su questa pista, ma noi possiamo essergli più vicini rispetto al passato. Si trova bene su questa pista, all’opposto di noi che abbiamo sempre faticato”.
Potrebbe venire in soccorso la gomma dura al posteriore che Michelin porterà al sabato, chissà. “E’ una situazione limite, perché Michelin ha avuto poco tempo per lavorare con due GP consecutivi. Spero sarà utilizzabile in gara, perché con la morbida sarebbe difficile tenere un buon passo fino alla fine”.