Dall’Argentina agli Stati Uniti nulla è cambiato: in vetta c’è sempre Marc Marquez. Il Cabroncito conferma il feeling che lo unisce al “Circuit of the Americas” di Austin (3 vittorie su 3 in MotoGp dal 2013 al 2015), aprendo le danze col miglior crono in 2’04”953, l’unico a saper domare la Honda RC213V.
Per capire quanto pesi lo spagnolo nell’equazione moto-pilota basta guardare al compagno di team Pedrosa, che non ha saputo far meglio del 10° posto a 1”497, e alle altre moto dell’Ala dorata, mestamente disperse nelle retrovie (Crutchlow 13°, Rabat 15°, Miller 21°).
Primo degli inseguitori Jorge Lorenzo, sospeso tra pista e mercato e dato sempre più prossimo al trasferimento in Ducati. Il maiorchino si è piazzato a 0.255 dal connazionale, aprendo giusto a un poker di Rosse made in Borgo Panigale capitanato da Andrea Iannone.
Un buon inizio per l’abruzzese di Vasto, sotto la lente di ingrandimento per la “frittata” di Rio Hondo, primo del desmo-trenino completato nell’ordine da Barbera, Dovizioso e Redding.
Esordio in sordina per Valentino Rossi, settimo a 1.299, seguito da Hernandez e Vinales. Da segnalare il brutto high-side, per fortuna privo di serie conseguenze, occorso a Jack Miller in curva 18.
La MotoGp sarà di nuovo in pista per le FP2 alle 14:05 locali (21:05 ora italiana)