I fari del circuito di Losail stanno per riaccendersi, tornano i riflettori sul Motomondiale. Uno dei piloti più attesi è sicuramente Valentino Rossi, protagonista lo scorso anno di una stagione tanto avvincente quanto polemica. Il Dottore si è raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, tra passato, presente e futuro. La voglia di ricominciare, con la consapevolezza di avere le spalle forti ed il sostegno di coloro che lo amano, dai fan alle persone a lui più care.
Ripercorrendo la sua carriera, lunga e piena di successi, viene paragonato ai miti di altri sport, come Maradona, Senna, Muhammad Ali: “Per me è un onore, ero piccolo quando vedevo molti di loro. Mi vien da sorridere quando penso che oggi nel motociclismo io sono paragonato a loro quando si parla di sportivi ai massimi livelli”. Ma lo sportivo che forse più si avvicina è Agassi, di cui Rossi ha recentemente letto la biografia. La voglia di non arrendersi e di mettersi sempre in gioco ha caratterizzato gli ultimi anni della carriera del Dottore, che riesce ancora ad essere competitivo: “Il libro di Agassi mi è piaciuto moltissimo, mi sono rivisto un po’ in lui. Aveva avuto un periodo di calo e lo davano tutti per finito. Invece si è rasato ed è tornato al top. Lui ce l’ha fatta a tornare il numero uno, io ancora no, ci sono solo andato vicino. Ma, al contrario di Agassi, io non ho mai odiato il mio sport, le moto sono sempre state un grandissimo divertimento”.
37 anni ed una meravigliosa carriera alle spalle potrebbero far pensare alla voglia di appendere il casco al chiodo. Invece la voglia di abbassare la visiera e di scendere in pista è tanta. Valentino Rossi ha quasi quarant’anni e sta per iniziare la sua 21esima stagione, ma appare sempre l’eterno ragazzino. Questo lo sa benissimo anche lui: “Secondo me ci sono due fattori per cui dimostro meno dell’età che ho. Uno è un po’ di culo genetico e poi dipende da quello che pensi, da quello che fai. Mi aiuta molto il fatto di essere a contatto con i giovani piloti, oltre a correre. Penso che quando deciderò di smettere, il giorno dopo sarò subito un po’ più vecchio”. Ma…quanto correrà ancora Valentino? “Sia io che Yamaha siamo abbastanza convinti di rinnovare per altri due anni, anche se passeranno cinque o sei gare prima di confermare tutto. Ma poi basta correre, perché poi mi vengono i capelli bianchi. Comunque a 39 anni passerò alle auto, magari la 24 Ore di Le Mans o la Dakar”.
Il 2015 è finito nel segno di Jorge Lorenzo, vincitore del titolo, ma quella stagione resterà alla storia come una delle più polemiche. Finale amaro per Rossi, che si è visto sottrarre la possibilità di lottare per il campionato. Colpa di Marc Márquez, afferma. I rapporti si sono guastati e ormai sono irrecuperabili: “Dopo quello che è successo non ci potrà più essere un rapporto personale tra me e Marquez. Ma per qualche anno continueremo ad essere rivali in pista e dovremo avere rispetto uno dell’altro. Mi sono fatto fregare, mi ha veramente tradito. Ha detto che era un mio tifoso, ci ho creduto, ma erano tutte cagate. Ero pronto ad avere una sana e matura rivalità in pista con lo stesso comportamento fuori, ma per quel che lo riguardava era tutta una bugia. Ad Assen ho capito che voleva essere amico solo si vinceva, ma così è troppo facile”.
Il finale di campionato non ha rappresentato un momento facile per Valentino, che però si è visto circondato da tantissimo affetto. Le certezze maggiori son venute da casa, dalla famiglia e dagli amici di sempre, quelli che lo hanno portato a tornare a Tavullia dopo essersi trasferito a Londra: “Sono fortunato, ho degli amici veri con cui sono cresciuto, ci conosciamo da tantissimo tempo e so che di loro mi posso fidare. Senza i miei amici di sempre probabilmente non sarei quello che sono oggi. Io la cosa di casa la sento molto, mi piace tanto partire per le gare, ma allo stesso modo mi piace tornare a casa, perché so che lì è il posto mio, dove sto bene. Son tornato a Tavullia nel 2007, non volevo più stare a Londra. Una volta in Italia mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa di bello per la comunità ed è nata la VR46. Oggi sono felice, perché ho una vita bella, so cosa devo fare, ho i miei impegni”.
Ma ora è il momento di pensare al futuro e a quello che succederà dalla prossima settimana: “Sono fiero di quello che ho fatto, solo che io tendo a pensare al futuro. Stamattina per esempio ho pensato al fatto che tra una settimana ricomincia il mondiale”.