Eccola, la zampata di Marc Marquez. Il pilota di Cervera scala posizioni, chiudendo in vetta l’ultimo giorno di test sul circuito di Phillip Island segnato da meteo autunnale e molte cadute.
Marquez non è stato il migliore dell’intera sessione. Il suo 1’29”158 si ferma a due centesimi dal riferimento assoluto di Vinales, fatto segnare nel secondo giorno, ma poco importa: lo spagnolo e la Honda HRC hanno cambiato passo dopo Sepang, risolvendo in parte i problemi legati alla gestione elettronica del motore. Adesso c’è una base solida da cui partire in vista del Qatar, sede delle ultime prove prima del debutto mondiale.
La giornata è stata caratterizzata da valori ravvicinati, con ben tredici piloti sotto l’1.30s racchiusi in 0.837s, e dal meteo ancora una volta ballerino. Ma più del solito scroscio di pioggia, che ha spezzato la sessione in due tronconi con sosta di un paio d’ore, sono stati vento e basse temperature a mietere vittime. L’asfalto freddo ha innescato ben 12 cadute in vari punti del tracciato coinvolgendo Rabat, Miller, Vinales, Crutchlow, Smith, Laverty, Pol ed Aleix Espargaro (il maggiore dei fratelli è caduto ben due volte, così come Rabat), Lorenzo, Marquez e Petrucci.
Illeso il maiorchino malgrado l’atterraggio violento, una contusione al mento e leggera abrasione al gomito sinistro per Marquez; peggio è andata a Petrucci che ha riportato fratture al secondo, terzo e quarto metacarpo della mano sinistra. Il ternano si sottoporrà a ulteriori controlli domani a Melbourne per valutare la possibilità di intervento chirurgico.
Maverick Vinales e Cal Crutchlow restano piacevoli conferme in terra australiana. Lo spagnolo, stellina della Suzuki Ecstar, chiude secondo alle spalle di Marquez (+0.141s) ma conserva il riferimento assoluto della sessione in 1’29”131, messo a segno il secondo giorno. Il britannico lo segue brillando nei ‘time attack’ finali, a conclusione di una gran mole di lavoro su diverse specifiche di motore: dati e raffronti che verranno utili anche in casa HRC.
Sorprende la Ducati Avintia: Hector Barbera e Loris Baz strappano il quarto e il sesto tempo, divisi in classifica dalla Yamaha di Valentino Rossi. Il pesarese, a conti fatti, ha di che sorridere: nessuna caduta e in graduale miglioramento, VR46 è stato più consistente del compagno di squadra, imprendibile a Sepang e qui in maggiore difficoltà.
Un passo indietro dunque per Jorge Lorenzo, meno rapido delle attese e mai del tutto a posto sulla sua M1. Oggi è arrivato solo il nono posto a 0.602s, dietro a Pedrosa e Pol Espargaro: colpa della gomma anteriore (non ancora in temperatura al momento della caduta, rovinosa ma innocua), e della mancanza di gomme da tempo, si è giustificato JL99.
Ancora nell’ombra le Ducati, quantomeno sul giro secco. Dovizioso e Iannone lasciano Phillip Island decimo e dodicesimo, entrambi a 7 decimi dalla vetta e, soprattutto, alle spalle delle GP14.2 della Avintia Racing. Mai un guizzo dei due ufficiali che, ad ogni modo, non perdono la fiducia guardando al passo e alle sensazioni complessive. Certo è che il tempo stringe e in Qatar il team di Borgo Panigale dovrà concretizzare il potenziale (auspicato) della nuova Desmosedici GP.
La MotoGP tornerà in pista sul tracciato di Losail, in Qatar, dal 2 al 4 marzo prossimo per l'ultimo test prima del Gran Premio in programma il 20 marzo.