Gigi Dall’Igna, Direttore Generale Ducati Corse, promuove la tre giorni di Sepang. Vero, tempi di spicco non sono arrivati (specie se rapportati alle performance monstre di Lorenzo), Dovizioso è apparso ancora piuttosto fiacco ma i feedback sono stati nel complesso positivi e a Borgo Panigale si respira un giustificato ottimismo; in attesa di capirne di più fin dalla prossima sessione, in programma dal 17 al 19 febbraio sul circuito di Phillip Island. 

La nuova Desmosedici GP è nata nel segno della continuità: non stravolge i dettami tecnici alla base dell’antenata GP15 ma ne costituisce la logica evoluzione. “Ci sono molte differenze rispetto alla GP15 ma non sono enormi, è una sua evoluzione. - ha sottolineato Dall’Igna - Sono fiducioso che funzioni tutto bene ma abbiamo solo cominciato a fare le prime comparazioni e i test sulle gomme”.

Lo svezzamento è andato in porto senza grossi inconvenienti. Adesso la seconda parte del lavoro, tesa soprattutto a esaltare il matrimonio tra la ciclistica e le gomme Michelin. “A Phillip Island abbiamo in programma nuove prove e prima di andare in Australia analizzeremo tutti i dati raccolti in Malesia. Non abbiamo avuto abbastanza tempo a Sepang per scendere nei dettagli. Ci sono delle novità sulla moto perché le Michelin sono il più grande cambiamento tecnico, hanno bisogno di qualcosa di diverso a livello di telaio”.

Minor preoccupazione desta la nuova elettronica Magneti Marelli, tallone d’Achille per Honda Hrc e molti dei team presenti a Sepang. “Siamo partiti bene perché la sua base di derivazione è quella Open degli anni scorsi. Nelle ultime due stagioni ci siamo impegnati in quella categoria e questo ci ha permesso di capirla. Non abbiamo mai avuto grossi problemi in questo senso”.

Ducati schiererà ben 8 moto in pista, suddivise tra team ufficiale e scuderie clienti. Un impegno, a parere di Dall’Igna, non controproducente. “Non credo che siano troppe da gestire. - ha rassicurato - Anzi, possono essere un vantaggio in un momento come questo in cui si sono stati molti cambiamenti a livello regolamentare. Come ho detto, bisogna gestirlo ma penso che in Ducati ci siano le persone e le conoscenze per farlo”.

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