Siamo ormai già in ottica 2016, con i test che sono partiti questa mattina sul tracciato di Valencia, ma è inevitabile ripensare ai fatti di domenica scorsa. Tornare indietro e cambiare le cose è impossibile, ma la delusione di chi ha visto crollare il proprio sogno resta. “L’anno prossimo decido se continuare a correre o no”. Così Valentino Rossi durante la conferenza stampa di giovedì scorso a Valencia, prima della gara che ha coronato il Campione del mondo 2015. Il suo compagno di box sarà l’anno prossimo l’uomo da battere, colui che ha aggiunto per la terza volta la placca con il suo nome sulla Torre dei Campioni. Ma effettivamente, quali sono le probabilità per il Dottore di disputare una stagione come quella che si è appena conclusa? Sa che non può correre per sempre e forse ha visto sfumare l’ultima possibilità di arrivare alla doppia cifra. Tutto diverso dall’anno prossimo (che inizia già oggi): nuove gomme, novità sull’elettronica. Una nuova sfida a cui Rossi non si tira di certo indietro, ma con la consapevolezza della difficoltà dell’impresa.
L’italiano della Yamaha si è visto sottrarre un Mondiale a cui ormai credevano in molti, dopo una stagione dominata dalla prima all’ultima gara. Rossi è stato beffato proprio sul finale da quello che lui stesso ha definito “Biscottone”, un’alleanza tra spagnoli che ha permesso a Jorge Lorenzo di raggiungere il quinto titolo al suo palmarés. Nonostante l’enorme delusione si guarda indietro e ripercorre brevemente il suo 2015, decisamente ottimo: “È stata una stagione veramente bella, perché ci siamo costruiti questa possibilità di vincere il titolo già dalla prima gara. Sono stato sempre competitivo, non ho mai sbagliato. Nella seconda parte di stagione Jorge è stato molto bravo, però fino a quando le cose sono andate normalmente ero in testa con 18 punti e avevo la possibilità di vincere”.
Ma ciò che più rende Rossi deluso non è l’aver perso il titolo contro un valido avversario, come da lui stesso affermato, quanto il cambio di scenario dopo l’ormai celebre Gran Premio d’Australia: “Da Phillip Island è successo qualcosa di strano che nessuno si sarebbe aspettato. Il comportamento Marquez è stato imbarazzante, bruttissimo. A Phillip Island ha fatto il guardaspalle di Lorenzo, mi sono trovato nella situazione di dover lottare contro due piloti. Da lì tutto è cambiato, era una variabile che nessuno si aspettava. Sono contento perché anche oggi tutti hanno visto il loro piano, già iniziato a Phillip Island. Mi rende molto triste perché penso che il nostro sport abbia fatto una figura bruttissima per tutta la gente che lo guarda”.
Durissimo poi l’attacco del Dottore alla Honda, che difende il proprio pilota dalle accuse mosse. Inspiegabile per Rossi l’atteggiamento della Casa di Tokyo verso la concorrenza: “Non capisco il comportamento della Honda che permetta ad un suo pilota di far vincere la Yamaha. Oltretutto non far vincere neanche l’altra Honda del compagno di squadra rischiando anche di buttarlo fuori. Spero che questo comportamento gli si rivolti contro, cioè che fra qualche mese capisca quello che ha fatto”.
Valentino Rossi è velenosissimo, non si risparmia e, alla fine dei giochi, afferma quanto ha da dire sui suoi avversari. Marquez è colpevole per essersi intromesso in una lotta da cui doveva tenersi fuori, Lorenzo è un avversario forte in pista, ma di cui non sembra più aver rispetto come persona: “Lorenzo è stato molto bravo, sarebbe stato bello giocarselo ad armi pari, in pista. Avrei potuto vincerlo come perderlo, ma così è veramente una cosa brutta e penso che anche lui non debba essere tanto contento. Io non so se Marquez abbia aiutato Lorenzo perché spagnolo, ma è molto triste che lui si riduca a fare il guardaspalle di Lorenzo. Lorenzo secondo me ha meno colpe di Marquez, perché penso che quello che ha fatto Marquez lui non lo avrebbe mai fatto in pista. Ma dopo quello che ha detto dopo la gara della Malesia per me personalmente si merita di essere trattato quasi alla stregua di Marquez. Poteva stare benissimo zitto e faceva molta più bella figura, ma sai, magari erano d’accordo, non lo so. L’avevo già detto giovedì che sarebbero andati fino in fondo. Mi sembra abbastanza evidente, già dalla dichiarazioni di Marquez, in cui ha detto che avrebbe fatto di tutto per battere Lorenzo. Lì ho avuto la conferma che avrebbero fatto il biscottone. Sono abbastanza triste, è una grande occasione sfumata, non me lo meritavo, ma ormai è andata. Quando ho capito che avrei dovuto partire ultimo e che non avrei avuto la possibilità di giocarmela alla pari con Lorenzo, ho capito subito che Marquez gli avrebbe fatto da guardaspalle. Così è successo”.
Prima di pensare al futuro, proiettandosi al 2016 che riserverà tante sorprese e novità tecniche, Rossi ricorda alcuni degli episodi che forse più rimpiange della stagione appena conclusa: “Se fossi riuscito a battere Pedrosa ad Aragon o Iannone in Australia avrei avuto più punti, ma non ce l’avrei fatta a batterli, quindi è inutile. Il più rande rimpianto è stato Phillip Island, perché lì ero più veloce di Lorenzo e dopo quattro cinque giri lo avevo già preso. A Phillip Island lo avrei battuto e da 18 punti sarebbe cresciuto il vantaggio e sarebbe stato chiuso lì. Quello è stato il turning point del finale di stagione”.