Dopo le conferenze svolte dai piloti Yamaha, è il turno dei ragazzi Honda, che nella hospitality del team hanno accolto i giornalisti interessati a fare qualche domanda. Alle 17.00 ha parlato Marc Márquez, mentre alle 17.30 è stato il turno di Dani Pedrosa. Ecco ciò che hanno dichiarato i due catalani in vista dell’ultimo Gran Premio della stagione, che comincia domani con i primi turni di prove libere per chiudersi domenica con l’assegnazione del titolo iridato.
Comincia in inglese la conferenza stampa di Marc Márquez, per poi proseguire anche in spagnolo ed italiano. Il pilota catalano ammette che le settimane appena trascorse fanno parte di “uno dei periodi più difficili della mia vita. Dopo la Malesia ho cercato di dimenticare Sepang per preparare al meglio la gara successiva, ma non è andata come avrei voluto.” Come i due piloti Yamaha che l’hanno preceduto, il campione del mondo uscente non vuole più parlare della gara malese, rispettando anche un ordine dato dal presidente FIM Vito Ippolito. “Ora dobbiamo pensare a questa gara” ha puntualizzato. Qualche rimpianto? “Mi dispiace solo non aver finito la gara a Sepang.”
“Ho sempre cercato di concentrarmi su Valencia” ha continuato poi, “ma chiaramente mi è dispiaciuto leggere certi commenti. Sono umano e ho appena 22 anni, non è piacevole.” “Questa è stata sicuramente una stagione difficile” ammette Márquez, “ma ho anche imparato alcune cose. Per esempio, che una terza o quarta posizione vanno bene per il campionato, perché si tratta di tante gare e tutto può succedere. Da dire anche che la moto nelle prime sei gare non andava molto bene, poi da Assen siamo riusciti a migliorare ed a tornare competitivi. L’obiettivo per l’anno prossimo è questo: lottare nuovamente per il Mondiale.”
Ha parlato con Rossi dopo Sepang? “No, non ci ho parlato. Non è ancora il momento, bisogna aspettare che passi anche questa gara, ma spero che prima o poi riusciremo a farlo. Posso comunque capire il suo punto di vista, visto che lui si sta giocando il campionato. Io devo cercare di non essere in mezzo, ma come sempre penso anche ad ottenere il miglior risultato possibile per il mio team e per gli sponsor. Non cambierei comunque il mio stile: sarebbe come perdere il mio carattere, il mio modo di essere. È anche vero che si può sempre migliorare ed è quello che cerchiamo di fare.”
È il turno poi del compagno di squadra Dani Pedrosa, che risponde sia in inglese che in spagnolo alle domande poste dai giornalisti. Puntualizza da subito una cosa, al pari dei colleghi che l’hanno preceduto: “Della riunione FIM posso solo dire che c’ero e che non erano presenti telecamere, non aggiungo altro. Non si tratta di seguire un ordine, sono io che preferisco così.” Una prima domanda riguarda la sua vittoria in Malesia, passata in secondo piano per l’incidente tra Rossi e Márquez. “Non corro per ricevere attenzioni mediatiche” dichiara il catalano, “ma per vincere, perché amo questo sport. So che il mio successo non è stato molto considerato, ma la cosa non mi ha condizionato per niente, ero troppo felice.” Si è parlato poi anche del suo modo di comportarsi in pista, ultimamente più apprezzato dai media. “Io agisco sempre secondo il mio modo di pensare, sono contento che la gente lo apprezzi.”
Per quanto riguarda quest’ultima gara poi, “io penso solo alla mia prestazione: vengo da una situazione difficile e ultimamente siamo migliorati molto, di questo sono felice perché è positivo anche per il team. Il mio obiettivo è andare ancora meglio per cominciare bene la prossima stagione.” “Certo, qui ci saranno 30 giri da compiere, è sempre difficile fisicamente” prosegue Pedrosa rispondendo ad una domanda sulle sue attuali condizioni, “ma mi sono riposato molto in questi giorni. Speriamo che il tempo sia buono, così forse i problemi sulla nostra moto sono meno evidenti. In ogni caso, dobbiamo cominciare a lavorare bene fin da domani e provare molto per essere sicuri di scegliere le gomme giuste domenica. La pista mi piace molto, ho ottenuto molti successi, ma come sempre non sarà facile: dobbiamo concentrarci e migliorare in ogni sessione.”
Bisogna rispettare certe regole non scritte, soprattutto quando si tratta di un pilota che sta lottando per il mondiale contro un altro che non è in quella stessa situazione? “Dipende. Certo, ci deve essere rispetto tra i piloti, ma si ha anche bisogno di risultati, quindi si pensa più a questo, a fare il meglio per sé stessi e per il team.” Si torna su alcune sue dichiarazioni, in cui diceva di dover imparare dai piloti in lotta per il titolo. “Mah, sono successe tante cose e al momento è difficile tirare conclusioni su cosa ho imparato dagli altri. Al momento, a caldo, non saprei proprio cosa dire. Se ne può riparlare a fine campionato, dopo questa gara.” Per quanto riguarda la prossima stagione? “E’ presto per parlarne. Sono motivato per quello che è successo all'inizio di questo campionato e per come sta finendo. Cercherò di fare del mio meglio per cominciare bene il 2016.”