Poteva essere il fine settimana perfetto per Tom Sykes, che aveva dimostrato di essere il migliore qui in Olanda con la Superpole conquistata ieri e per poco non lo è stato. Se Eugene Laverty non lo avesse passato alla fine di Gara2 il pilota Kawasaki avrebbe fatto bingo! Chi si aspettava che la sua verdona fosse così veloce anche in gara? Certamente non c’è stato un vero e proprio dominio, ma comunque la sorpresa c’è stata. Le condizioni climatiche oggi sono pian piano migliorate. In mattinata le nuvole si erano diradate, ma la temperatura era comunque rimasta bassa. Nel pomeriggio invece il cielo ha lasciato che un bel sole scaldasse la pista. Round negativo sia per le Ducati che per Marco Melandri, che non sono riusciti a trovare un buon setting per la moto.

GARA1 – La prima prova della giornata mette in evidenza i problemi che hanno colpito il Team GoldBet. Ritmi frenetici per i meccanici, visto che nel warm up della mattinata Chaz Davies è caduto ed ha distrutto la sua BMW quindi c’è stata un po’ una corsa contro il tempo per sistemare la moto. Alla fine ce l’hanno fatta, ma Davies è comunque dovuto partire dal fondo allo schieramento. In merito è riemersa qualche piccola qualche polemica sul fatto di non poter avere la seconda moto già pronta nel box per regolamento. Quando sembrava che la sfortuna si fosse presa un attimo di tregua, durante il warm up che precede la gara, la catena di Marco Melandri si rompe ed il pilota cerca di spingere la moto fino ai box per farla sistemare e ripartire. Ma i commissari di pista lo fermano e danno la sua gara per finita. Inutile dire che l’italiano non è stato d’accordo con la decisione perché lui questa gara voleva farla. La corsa parte con Tom Sykes che scatta dalla pole e si ritrova subito a lottare con Jonathan Rea, che si fa vedere durante le prime curve ma poi deve cedere all’inglese. Terzo Davide Giuliano su Aprilia, poi sopravanzato dal compagno di marca Eugene Laverty.

Durante il quinto giro Davies si prende il settimo posto, mente Sykes comincia ad allungare e sembra che guidi con facilità. L’uomo della Kawasaki gira sempre a suon di giri veloci ed il dubbio se le gomme possano resistere fino alla fine si fa vivo, d’altronde non è un problema strano per lui, che sul giro veloce è micidiale, ma poi in gara ha spesso un calo di prestazioni ed il vantaggio che ha sugli altri si riduce. Nel frattempo Giugliano, per un errore di traiettoria, perde la sua posizione a favore di Sylvain Guintoli e Rea inizia a ad avere un cedimento. In pochi giri si ritrova dietro alle due Aprilia ufficiali, in quarta posizione. Loris Baz si fa vedere e a circa metà gara passa Giugliano. Dopo un po’ di giri noiosi, Laverty perde la seconda posizione a favore di Guintoli e poi si fa passare anche da Rea, che si mette dietro al francese cercando il sorpasso. Gli ultimi 3 giri sono infuocati per la lotta per il secondo posto tra questi due piloti. Ha la meglio Rea, grazie ad un sorpasso che sa di puro spettacolo in un punto dove sembrava impossibile poterlo fare. Sykes nel frattempo vince  la gara confermandosi velocissimo ad Assen anche sulla lunga distanza.

I tempi

1- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki – 35’35.042


2- Jonathan Rea – Pata Honda World Superbike Team – Honda – + 8.786


3- Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – Aprilia – + 8.792


4- Eugene Laverty – Aprilia Racing Team – Aprilia – + 9.225


5- Loris Baz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki – + 14.231


6- Davide Giugliano – Althea Racing – Aprilia – + 16.150


7- Chaz Davies – BMW Motorrad GoldBet SBK Team – BMW – + 22.570


8- Jules Cluzel – FIXI Crescent Suzuki – Suzuki – + 24.751


9- Leon Camier – FIXI Crescent Suzuki – Suzuki – + 30.311


10- Carlos Checa – Team Ducati Alstare – Ducati – + 35.277


11- Max Neukirchner – MR Racing – Ducati – + 44.355


12- Michel Fabrizio – Red Devils Roma – Aprilia – + 52.580


13- Ayrton Badovini – Team Ducati Alstare – Ducati – + 59.736


14- Ivan Clementi – HTM Racing – BMW – + 1’02.010


15- Mark Aitchison – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati – + 1’21.861


16- Federico Sandi – Team Pedercini – Kawasaki – + 1’25.717


17- Vittorio Iannuzzo – Grillini Dentalmatic SBK – BMW – + 1’42.710

GARA2 - Quasi tutti i piloti in griglia scelgono la gomma A, quella che in Gara1 era stata scelta solo da Guintoli; l’unico a rimanere sulla B è Tom Sykes, che anche se sulla carta il pneumatico non è così performante, decide di mantenere visto che nei giri della prova precedente è andato fortissimo e senza problemi. Al via Sykes parte benissimo e come lui Laverty, tallonato da Rea. Durante il secondo giro Giugliano passa Melandri, Baz e Rea e sembra averne veramente più di tutti quelli che lottano dietro a Sykes e Laverty, che provano già a scappar via e fare una gara a due. Scivolata per Giugliano durante il sesto giro; nell’impatto si rompe il serbatoio, la benzina fuoriesce e la moto prende fuoco, così uno dei piloti in cerca di rimonta abbandona la gara. Melandri sembra aver problemi e non sembra essere in grado di comandare la sua BMW e scivola costantemente indietro. A quattro giri dalla fine Laverty porta via il primo posto a Sykes, che cerca di riprendere inutilmente durante le ultime curve. Finale incandescente anche per il gradino più basso del podio: Loris Baz lascia dietro di sé Rea e Chaz Davies.

I tempi

1- Eugene Laverty – Aprilia Racing Team – Aprilia – 35’36.814


2- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 0.089


3- Loris Baz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki – + 5.848


4- Jonathan Rea – Pata Honda World Superbike Team – Honda – + 5.890


5- Chaz Davies – BMW Motorrad GoldBet SBK Team – BMW – + 7.359


6- Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – Aprilia – + 7.404


7- Leon Camier – FIXI Crescent Suzuki – Suzuki – + 21.095


8- Marco Melandri – BMW Motorrad GoldBet SBK Team – BMW – + 27.267


9- Michel Fabrizio – Red Devils Roma – Aprilia – + 30.233


10- Carlos Checa – Team Ducati Alstare – Ducati – + 32.401


11- Ayrton Badovini – Team Ducati Alstare – Ducati – + 39.924


12- Max Neukirchner – MR Racing – Ducati – + 43.904


13- Ivan Clementi – HTM Racing – BMW – + 1’00.169


14- Federico Sandi – Team Pedercini – Kawasaki – + 1’01.853


15- Mark Aitchison – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati – + 1’02.664