Leo Messi si racconta: "Voglio vincere qualcosa con l'Argentina, Ronaldo come me"

Le parole del fuoriclasse del Barcellona nel corso di un'intervista concessa ad una Radio Argentina. 

Leo Messi si racconta: "Voglio vincere qualcosa con l'Argentina, Ronaldo come me"
Fonte foto: Twitter Barcellona 
alessio17
Di Alessio Evangelista

Ennesima stagione da record per Leo Messi che ha realizzato 39 gol e dispensato 21 assist in 37 partite. Il Barcellona guida la Liga con dieci punti di vantaggio sull'Atletico Madrid e in Champions League è ai quarti di finale. Il fulcro della squadra è sempre il numero 10 che ha rilasciato dichiarazioni interessanti, nel corso di un'intervista concessa ad una Radio Argentina, a cominciare dalla Nazionale: "Questa generazione è stata maltrattata, siamo professionisti che hanno dato tanto alla Selección. Non sapete quante volte riguardo la finale del Maracanà contro la Germania. Quante occasioni abbiamo avuto... se solo avessimo segnato. Vincere avrebbe cambiato tutto. Ora non serve vendere fumo, ma essere realisti: ci vuole ancora tanto per tornare ad essere una potenza. Ma non ho dubbio che torneremo ad essere forti: voglio vincere qualcosa con l'albiceleste".

Sulla possibilità di chiudere la carriera in patria: "Mi piacerebbe tanto giocare nel Newell's, è la squadra che tifo da bambino e non so perché qualcuno dice che tifo River. Però non è facile tornare in Argentina, devo pensare alla mia famiglia e ai miei bimbi. Dipende anche da loro". Su Ronaldo"Chi sono i migliori al mondo? Neymar, Mbappé, Suarez, Aguero. Dimentico qualcuno? No, Ronaldo lo metto a parte, con me. Sono onesto. Mi manca averlo in Spagna, era bello competere con lui nonostante mi facesse arrabbiare quando vinceva titoli e sarebbe stato bello averlo ancora qui. Incontrarlo in finale di Champions? Pensiamo ad arrivarci, poi vedremo chi ci capiterà. Ho molto rispetto per la Juve, una grande squadra, ancora di più con Cristiano".

Sulle parole di Icardi ha aggiunto: "Con lui ho giocato un paio di partite, credo. Non so cosa gli sia successo per affermare che ci fossero problemi col gruppo in nazionale, prima. Non so cosa abbia voluto dire. Mai nessuno è stato trattato male in spogliatoio". Infine la chiosa sulle critiche piovute nei suoi confronti dopo le sconfitte con l'Argentina e la pubalgia: "Ormai è un'abitudine parlare di me, inventarsi qualcosa, non mi sorprende nulla. Ma mi dà fastidio perché la gente crede in quello che si dice e non sa che soffro per una pubalgia da prima della sosta di dicembre, mi alleno poco e non posso giocare tutte le partite. La pubalgia è complicata, non si risolve da un giorno all'altro. Sto meglio ma non sono ancora guarito del tutto, devo prendermi cura di me". Dopo la Russia "ho pensato di chiudermi, di dimenticare tutto quello che avevo vissuto. Ho cercato di isolarmi un po' e allontanarmi dalla Seleccion. Ma io voglio vincere qualcosa con la nazionale e negli appuntamenti importanti ci sarò sempre".