Le partite di marzo dovevano servire come traino a quelle di giugno contro Grecia e Bosnia, sfide più importanti per il nostro destino ad Euro 2020 (il primo Europeo itinerante). L'Italia di Roberto Mancini doveva riavvicinare il popolo azzurro, scottato dalla precoce e quanto ingiusta, anche se meritata, eliminazione dai Mondiali e possiamo dire con voce forte: missione compiuta. Le vittorie contro Finlandia e Liechtenstein, entrambe abbastanza scontate, servivano come il pane quotidiano e avevano un peso specifico importante. Ieri, in un Tardini bello pieno e colorato come lo era sabato Udine, tra i sorrisi dei bambini e gli incitamenti ai nostri in campo, l'Italia travolge "tennisticamente" il piccolo staterello 6-0 e mette in cascina il primo posto del girone.
La nostra nazionale gioca bene, tiene sempre la palla nella metà campo dei nostri avversari e Sirigu fa la bella statuina o spettatore non pagante, a voi la scelta. Gli azzurri macinano calcio, ma tornano a segnare molti gol e firmano un record, in quanto erano anni che non usciva questo risultato a nostro favore. Chiudiamo la difesa con nessun gol subito in questa finestra di qualificazioni, ma la notizia è che ne segniamo otto in due partite ed è un buon inizio per una Nazionale spesso critica per la sterilità offensiva. Da elogiare alcuni dei singoli ieri sera in campo, cominciando da Spinazzola e Kean.
Parto da loro due in quanto sono e devono essere il futuro della Nazionale, come della Juventus di Allegri: il primo conferma gli elogi e il talento visti in Champions contro l'Atletico, il secondo due gol in due partite con la Nazionale maggiore e ha tutta l'aria del predestinato. Da sottolineare la prestazione di Verratti, a dimostrazione che il giocatore del PSG non deve stare troppo lontano dalla porta. Prestazione positiva dell'ex Pescara ieri, gol di talento puro il suo.
Un monumento lo merita Quagliarella: un esempio di professionalità e di estrema correttezza, uomo esemplare e figura veterana da cui ripartire per Mancini, come Bonucci e Chiellini. La Nazionale tra giovani ed esperti è un perfetto mix di eleganza, di gruppo unito, ma con un po' di spavalderia giovanile. Un misto che, se Mancini saprà amalgamare, potrebbe diventare interessante. Certo Francia e Spagna ed altre grandi squadre europee sembrano distanti, ma attenzione a questa nuova e giovane Nazionale, la quale ha fame e vuole stupire o meglio tornare a farlo.
Il girone, dopo solo due gare, ci vede in testa, complice il pareggio tra Bosnia e Grecia, in rimonta da doppio svantaggio per gli ellenici. Ora siamo in testa come voleva lo stesso CT Mancini, ma il cammino è ancora lungo. Il girone è dalla nostra parte, in quanto solo la Bosnia della coppia Dzeko-Pjanic e la Grecia sono i reali pericoli per noi e per la nostra leadership del gruppo, mentre Armenia e le già battute Finlandia e Liechtstein sono squadre sulla quale dovremo passarci sopra senza troppi complimenti. Ma le partite vanno tutte giocate e vinte con determinazione e concentrazione e sottovalutare troppo gli avversari potrebbe essere negativo. L'Italia deve crescere, lo stiamo dimostrando di volerlo e dobbiamo essere tutti uniti in questa avventura di qualificazioni per tornare a giocare la fase finale di un Europeo o di un Mondiale che sia, noi con voi e voi con noi per un sogno che non muore mai, come diceva una canzone tempo fa.