L'ottimo cammino dell'outsider Svezia si ferma a Samara: il sogno della finale, che si disputerà a più di 1000 km da qui, lo porta avanti l'Inghilterra di Southgate che vince agevolmente per 0-2 con entrambi i gol segnati di testa. A sbloccare la partita è Maguire che in due anni è passato dalla delusione sugli spalti di Euro 2016 per l'eliminazione contro l'Islanda, al gol che sblocca il quarto di finale di Russia 2018. Il raddoppio lo firma invece Alli al rientro dall'infortunio. Match che manda la nazionale dei tre leoni in semifinale dopo 28 anni: l'ultima volta a Italia '90, dopo la vittoria per 3-2 sul Camerun. La Svezia di Andersson torna a casa dopo comunque un ottimo Mondiale, andato oltre le aspettative iniziali, mentre l'Inghilterra va in semifinale contro la vincente di Russia-Croazia. E il sogno mondiale diventa sempre più reale.

PRIMO TEMPO

Avvio di partita su ritmi molto bassi, con l'Inghilterra che fa girare palla a metà campo per far venir fuori una Svezia molto ben organizzata in zona difensiva che concede molto poco soprattutto sui lanci lunghi e alti, ma che non si tira indietro nel tener palla e cercare varchi per andare in porta: difatti al 12' gli svedesi concludono per primi, con il destro di Claesson dai 25 metri che però termina alto di molto. La Svezia rischia in velocità, quando Sterling punta la linea difensiva, serve l'arrivo di Kane che calcia di prima ad incrociare ma non trova la porta. Lo stesso Kane viene cercato, al 24', dal cross di Trippier sul quale il nove non ci crede e termina tra le braccia di Olsen. La prima, vera, occasione in una partita bloccata per gli inglesi arriva alla mezz'ora e la ribadisce in rete Maguire: il centrale fa male alla Svezia con il suo punto di forza, il colpo di testa; corner di Young ben messo e molto teso sulla testa del centrale del Leicester che si smarca bene da Forsberg e insacca la rete del vantaggio Inghilterra.

La Svezia dopo il gol subito non si scompone, continua a fare il suo gioco estremamente difensivo, senza mai farsi vedere dalle parti di Pickford, che viene chiamato in causa solo per impostare il gioco. Nel finale di primo tempo accende la luce Sterling: nel giro di pochi secondi controlla in maniera maestosa un lancio lungo ma viene recuperato, poi sbuca alle spalle della difesa e si divora il gol, ma per sua fortuna Kuipers ferma tutto per offside; infine sul gong mette insieme le due cose, controllando magnificamente e calciando prima su Olsen e poi su Granqvist, questa volta senza offside, non trovando il gol del raddoppio.

Sterling in dribbling su Granqvist. | Foto: fifa.com
SECONDO TEMPO

Rientro fiammante dagli spogliatoi della Svezia, con Berg che vola e stacca di testa su Young ma trova la risposta fenomenale di Pickford, il quale va giù e si allunga bene salvando l'Inghilterra. È comunque una Svezia che gioca con la linea difensiva più alta e molto più intraprendente rispetto a quanto visto nei primi 45', ma rischia ancora sulle palle inattive: Maguire e Sterling che si scambiano di testa e in rovesciata il pallone in area di rigore, senza però mai inquadrare la porta. La nazionale dei tre leoni mette sotto pressione la Svezia, alza i ritmi e il baricentro trovando, al 58', il gol del raddoppio: cross al bacio di Lingard sul secondo palo per Dele Alli che, tutto solo, gira di testa e trova lo 0-2. Il raddoppio non demoralizza gli svedesi, i quali i riversano in avanti e chiamano Pickford a salvare il risultato per la seconda volta: tacco di Berg in area per l'accorrente Claesson che piazza ma trova la manona del portiere inglese, con la palla che torna giocabile e viene murata da Henderson.

La dimostrazione che Pickford oggi è davvero on fire arriva al 72': l'Inghilterra si fa trovare leggermente sbilanciata, Guidetti la mette in mezzo dal lato corto dell'area di rigore per Berg che controlla e calcia di sinistro trovando però la punta delle dita di uno strepitoso portiere inglese. Dall'altra parte è decisivo invece Krafth: il terzino del Bologna fa un'ottima diagonale e chiude su Sterling che era solo davanti alla porta dopo il cross di Trippier. Nel finale l'Inghilterra gestisce la sfida senza rischiare nulla, mentre i tifosi sugli spalti intonano l'inno God Save The Queen e il coro "It's coming home": mai come ora la nazionale dei tre leoni può sognare la coppa.