A Kazan - fischio d'inizio alle ore 20, direzione affidata al serbo Mazic - va in scena il secondo quarto di finale. Il Brasile, candidato per molti al titolo, sfida il Belgio, pronto a prendersi la scena dopo anni di apprendistato. La generazione dorata diretta da Martinez è alla prova del nove, sul cornicione che divide inferno e paradiso. Talenti in cerca di consacrazione, campioni al banco mondiale. La spensieratezza di Hazard e compagni impatta sulla solidità verdeoro. Duelli di campo - il citato Hazard alla corte di Neymar - e di panchina. Tite, l'uomo che ha rigenerato il Brasile, affila la lama per pungere Martinez, chiamato a trovare un equilibrio per non prestare il fianco alle folate della Selecao.
Avvicinamento differente. Il Brasile sbarca ai quarti dopo l'affermazione con il Messico. 2-0, nel segno di O'Ney e di Willian, cavallo imprendibile lungo la corsia di destra. Piccolo neo, il giallo rimediato da Casemiro. Assenza pesante, stop di un turno. Tite perde il suo schermo, si affida a un giocatore di esperienza come Fernandinho, ma sa di rischiare qualcosa. Sorprende, ogni volta, la compattezza di questo Brasile, in grado di ridurre al minimo i rischi anche con il Messico. La coppia Miranda - T.Silva funziona, l'undici si muove in modo armonico grazie al sacrificio degli interpreti d'attacco.
Discorso diverso per il Belgio, costretto alla rincorsa affannosa con il Giappone. Due gol di svantaggio, poi i cambi a indirizzare il finale. Fellaini e Chadli, idee di Martinez. Contropiede fulmineo a un passo dal triplice fischio, Belgio tra le migliori otto, Giappone beffato. La sensazione, evidente, di una squadra in balia degli eventi. Retroguardia scoperta e centrocampo sostanzialmente assente. Rischio eccessivo al cospetto del Brasile?
Martinez pensa a qualche ritocco per evitare l'imbarcata. Chadli, al largo, garantisce maggior ripiegamento rispetto a Carrasco, è inoltre in cantiere una virata verso il 3-5-2, con l'inserimento di Fellaini per Mertens. Una cerniera più folta, con De Bruyne libero di alzare il raggio d'azione. Lukaku resta il terminale d'attacco, confermato Kompany al centro della difesa. Il veterano di casa al City è fondamentale nel pacchetto arretrato.
Come detto, cambia anche Tite. Fernandinho rileva Casemiro, Marcelo, recuperato, si prende la sinistra in luogo di Filipe Luis. A destra Fagner. Coutinho e Paulinho le due mezzali, Neymar e Willian ai lati di Gabriel Jesus. Partono dalla panchina Firmino e Douglas Costa, carte da sfoderare lungo la via.
Attenzione alle sanzioni disciplinari, nel Brasile sono a rischio Neymar, Coutinho e Filipe Luis. Nel Belgio, cinque diffidati: De Bruyne, Vertonghen, Meunier, Tielemans e Dendoncker.
Le probabili formazioni