Tante seconde linee in campo da entrambe le parti e nessuna delle due squadre con la reale voglia di vincere, ma è bastato un lampo per decidere. Il Belgio conquista il primo posto del Gruppo G battendo 1-0 l’Inghilterra: imbottite di riserve, le due formazioni non hanno dato vita ad un incontro memorabile, anche se l’unico goal messo a segno è stato un capolavoro.

Roberto Martinez lascia in panchina tutti i suoi fenomeni, da Lukaku a Hazard, da Mertens a Witsel e De Bruyne e si affida a chi è rimasto dietro nelle gerarchie come Thorgan Hazard, Tielemans, Batshuayi e Fellaini; si sono rivisti anche Vermaelen, in campo per 90’, e Kompany, entrato nel finale. Fin dalle prime battute si capiva che nessuna delle due squadre si sarebbe impegnata molto, visto che il successo ed il primo posto nel girone significava infilarsi nella metà difficile del tabellone, quella che comprende Brasile, Francia, Argentina, Uruguay e Portogallo. Praticamente nulla da segnalare nel primo tempo, a parte un quasi autogoal di Cahill ed un paio di conclusioni da fuori di Tielemans e di Fellaini, respinte; nella ripresa il canovaccio della partita è identico, ma ad illuminare l’Arena Baltika ci ha pensato Adnan Januzaj, con un sinistro a giro ad insaccarsi all’incrocio dei pali. L’Inghilterra non reagisce, il Belgio controlla ed al fischio finale l’avversario designato per i Diavoli Rossi è il Giappone, con vista sui quarti di finale contro il Brasile – a meno di clamorosi ribaltoni.

La difesa fiamminga, in cui si è visto anche Dendoncker oltre a Boyata, non è stata messa sotto pressione dall’attacco inglese, privo di Kane e Sterling, e perciò è riuscita a gestire in maniera ottimale le situazioni offensive create dagli avversari senza affanni. La coppia di centrali di centrocampo, formata da Fellaini e Dembèlè ha fatto prevalere la propria fisicità contro una mediana molto rinunciataria mentre in attacco Michy Batshuayi pur muovendosi molto, non ha ricevuto i giusti rifornimenti. Non molte indicazioni per Martinez dunque, ma sicuramente al CT questo match è servito per far rifiatare le sue stelle in vista del cammino tosto che si prospetta, con la consapevolezza però di avere a disposizione dei ricambi all’altezza.