Russia 2018: il Senegal e quella voglia di sognare nonostante i limiti tecnici

Dopo l'incredibile vittoria contro la Polonia, il Senega di Aliou Cissé ha mostrato forti limiti tecnici contro il Giappone, fallendo una grande chance per passare il turno. Ora, contro la Colombia, si dovrà per forza vincere per sorridere e passare il turno.

Russia 2018: il Senegal e quella voglia di sognare nonostante i limiti tecnici
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Di Antonio Abate

Dopo la buonissima vittoria contro la Polonia, il Senegal si è ritrovato a fare i conti con un Giappone molto più ordinato, pareggiando 2-2 e compromettendo leggermente il percorso verso la promozione agli ottavi di finale dei Mondiali di Russia 2018. Disputando una sfida intensa e vogliosa, i leoni di Aliou Cissé hanno sprecato qualche azione di troppo, peccando e non poco in difesa. Ora gli africani affronteranno nell'ultima sfida la Colombia, formazione galvanizzata ed ugualmente abituata a giocare sulle fasce. Il tasso tecnico dei cafeteros è superiore, il Senegal ha però tutte le carte in regola per stupire, cercando magari di non ripetere gli errori visti contro i samurai blu.

Sceso in campo con il solito, classico, 4-3-3, il gruppo di Cissé ha subito aggredito il Giappone, mettendo in scena un buon pressing soprattutto con il tridente offensivo ed i terzini. Sfruttando come sempre le armi a disposizione – esterni veloci e possenti – i leoni africani trovano il goal all’undicesimo con Mane, che ribadisce in rete una conclusione di N’Diaye respinta malissimo da Kawashima. Ottimo guizzo dell’esterno di proprietà del Liverpool, uno dei migliori per tutta l'andamento del primo tempo. Dopo una prima fase positiva, i ragazzi di Cissé non riescono però a soverchiare i giapponesi, che spesso sono riusciti a sorprendere i terzini avversari con lanci lunghi verso i propri interpreti esterni.

Sadio Mané esulta per il suo goal contro il Giappone | Photo: profilo Twitter Champions League
Sadio Mané esulta per il suo goal contro il Giappone | Photo: profilo Twitter Champions League

Senza il contributo dei terzini in fase difensiva, i centrali Salif Sane e Kalidou Koulibaly sono spesso costretti gli straordinari, compiendo però il loro dovere senza eccessive preoccupazioni. Molto positivo soprattutto il calciatore del Napoli, che fa valere l’esperienza in Serie A giocando molto d’anticipo e bilanciando perfettamente la velocità di intervento con la capacità di anticipo. Non è un caso infatti che il Giappone non sfonda quasi mai al centro, spingendo invece sulle corsie laterali e trovando il goal proprio dalla sinistra, dove Nagatomo si conferma come uno dei calciatori più pericolosi per i leoni di Cissé. Ricevendo sul piede, l’ex Inter si inserisce bene e supera Sabaly, servendo poi un Inui bravo a concludere di piattone destro per l’1-1.

Anche il secondo tempo non cambia di spartito, con il Senegal capace di ripassare in vantaggio grazie ad una bellissima azione dei propri attaccanti ma raggiunto a causa di un pasticcio difensivo: il portiere N'Diaye esce infatti a vuoto, il pallone arriva ad Inui che serve Honda, praticamente lasciato libero di calciare in porta senza ostacoli. Un errore grave, da non ripetere però contro i guizzanti colombiani. Differentemente dagli ordinati giapponesi, i ragazzi di Pekerman saranno infatti molto più veloci, condizione che che costringerà il Senegal ad una maggiore attenzione difensiva. Gli ottavi sono vicini, c'è bisogno però di un piccolo miracolo sportivo. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.