Prima, grande prova di forza dell’Uruguay a questo Mondiale di Russia 2018: nell’ultima giornata del gruppo A, i ragazzi di Tabarez schiantano la Russia padrone di casa con un rotondo 3-0 e si assicurano il primo posto mantenendo ancora la porta inviolata per la terza partita su tre. Ora, agli ottavi, le due squadre si scontreranno verosimilmente contro la Spagna ed una tra Portogallo ed Iran.
Tabarez deve fare a meno di Gimenez per un problema muscolare e dunque opta per una difesa a tre con Caceres e Coates guidati da Godin davanti a Muslera. In mezzo la novità è Torreira che affianca Bentancur e Vecino, mentre i tornanti sono Laxalt e Nandez con la solita coppia Cavani-Suarez in attacco. Chercheshov dal canto suo risponde col solito 4-2-3-1: Akinfeev è la sicurezza tra i pali, a destra c’è Smolnikov con Kudryashov da opposto. Kutepov e Ignashevich sono i due centrali, mentre la mediana è composta da Zobnin e Gazinskiy. Miranchuk sulla trequarti, Samedov e Cheryshev sono le ali a supporto del centravanti Dzyuba.
Gara abbastanza compassata nella fase iniziale, con l’Uruguay che si presenta subito solido contro una Russia vogliosa di fare la partita. Il primo colpo di scena, però, arriva dopo soli dieci minuti: fallo ingenuo di Gazinskiy in zona centrale, al limite dell’area, che gli costa il giallo ed il calcio di punizione. Sulla sfera va Suarez che fulmina letteralmente Akinfeev sul suo palo con un rasoterra sensazionale che fa 1-0 e sblocca la gara. I russi rispondono bene, riversandosi in attacco ed andando vicini al pari dopo pochi minuti con Dzyuba prima e Cheryshev poi, entrambi imprecisi.
Alla metà esatta del primo tempo, però, l’Uruguay colpisce ancora con l’aiuto della dea bendata: angolo di Torreira allontanato, Laxalt calcia da fuori con un sinistro tutt’altro che pericoloso fino a che non si infila nella selva di maglie bianche: il tocco decisivo è di Cheryshev che manda fuori tempo tutti i compagni e, suo malgrado, la mette all’angolino basso dove Akinfeev non può arrivare. 2-0 e festa grande dei sudamericani.
La reazione russa al secondo svantaggio è meno rabbiosa, e la partita si assesta sui binari dell’equilibrio, ma la situazione per i padroni di casa si complica ancora di più dopo la mezz’ora di gioco: Smolnikov, già ammonito, travolge da dietro Laxalt in corsa. Diedhiou non può esimersi dal secondo giallo, scatta l’espulsione e la russia è in 10. A questo punto Cherchesov sceglie di provare ad evitare l’imbarcata e nonostante il doppio svantaggio manda comunque in campo un nuovo difensore, Fernandes, al posto dello sfortunato Cheryshev. Il finale di primo tempo vede comunque i padroni di casa in proiezione offensiva, ma al rientro negli spogliatoi il tabellino recita due reti ed un uomo di svantaggio.
Si rientra in campo con Kuzyayev al posto di Gazinskyi per la Russia, che concede subito un’altra punizione da meno di venti metri, anche se stavolta Cavani non è preciso nella realizzazione. I ragazzi di Tabarez provano a sfruttare il palleggio per stancare gli avversari e per pescare le situazioni di superiorità numerica. All’ora di gioco la Russia utilizza anche l’ultimo cambio a disposizione, scegliendo Smolov per Miranchuk, mentre Tabarez inserisce De Arrascaeta a rilevare Bentancur. Ovviamente la situazione in campo è pari ad uno stallo scacchistico, con gli uruguayi che si fanno andare benissimo il 2-0, limitandosi a controllarlo, e la Russia preoccupata di non subire un cappotto con l’uomo in meno, quasi rassegnata al secondo posto nel girone. I padroni di casa vanno anche vicini alla rete che riaprirebbe i giochi, con Samedov a tuffarsi bene sulla palla rilanciata in maniera superficiale da Muslera: sfera smistata sulla destra, dove Dzyuba è bravo a liberarsi del marcatore con la finta di corpo, ma sbaglia tutto cercando il mancino a giro.
A dieci dal termine arriva anche la chance del k.o. per l’Uruguay, con la ripartenza in 3vs3 guidata da Suarez, ma il pallone di ritorno in area verso Cavani è troppo poco preciso per permettere all’ex-Palermo e Napoli di concludere a rete da pochi passi.
La gioia, però, arriva per il Matador: tempo praticamente scaduto, su corner Gorin vola il cielo su Dzyuba e chiama Akinfeev al miracolo. La respinta è però cortissima ed il più rapido a metterci il piede nel cuore dell’area piccola è proprio Edinson Cavani, che fa 3-0 e si prende anche la standing ovation in pieno recupero, a sancire il trionfo totale dell’Uruguay che conquista il primo posto a punteggio pieno.