Non inizia nel modo migliore per il Perù il Mondiale di Russia 2018, il primo dopo 36 anni di assenza. Gli uomini di Garreca, nel secondo match valido per il Gruppo C, pagano qualche ingenuità di troppo e tantissime occasioni sprecate. Determinante il rigore ko sul punteggio di 0-0 da Cueva al termine del primo tempo. Il secondo di giornata deciso da VAR. Il Perù macina gioco, costruisce e distrugge con assoluta facilità. Qualche errore e la scarsa finalizzazione compromettono il cammino al Mondiale. Ma il calcio è spietato e a vincere, alla fine, è la guardinga Danimarca. 

Quello che aveva tutto di uno scontro diretto per il secondo posto nel girone, viene dunque vinto dall'onda rossa che si ritrova in testa a pari punti con la Francia. Difensivamente attenta, sfonda il muro di Gallese con il gol in contropiede di Poulsen al 59', eroe di giornata. Una delle poche occasioni costruite dagli uomini di Hareide. Schmeichel ci mette il suo, fondamentale in almeno tre interventi su Flores, Farfan e Guerrero.

Già, Guerrero. Rientrato in campo dopo i mesi di squalifica (momentaneamente sospesa) si fa vedere con un colpo di tacco che sfiora il palo. Parte dalla panchina, a ragione. Garreca si affida dunque a Carrillo, con Farfan al centro dell’attacco. Nessuna novità invece nella Danimarca. Jorgensen, riferimento offensivo, con alle spalle Eriksen e Sisto. Il primo sotto le aspettative.
 

LA CRONACA DEL MATCH

Il Perù prova a mettere subito le cose in chiaro suonando la carica al 2’. Trauco calcia dentro da sinistra, sul controcross però Farfan viene anticipato. La Danimarca, dal canto suo, non si fa pregare e risponde due minuti più tardi con la prima apertura di Eriksen che crossa al centro ma Delaney tocca con il braccio e annulla tutto. I sudamericani non si nascondono. Se al 5’ Advincula ci prova dalla distanza, al 7’ Yotun carica il sinistro chiamando Schmeichel al primo intervento del match. Gli uomini di Ricardo Gareca si dimostrano più propositivi e il portiere del Leicester City si supera al 13’ con una grande risposta sul sinistro di Carrillo. Il Perù sembra gestire la fase offensiva del match con la Danimarca guardinga ed in visibile difficoltà sulla fascia destra. È da qui che la squadra sudamericana si invola e ostruisce gran parte delle incursioni offensive. Gli uomini di Hareide, che protestano per un rigore non dato al 20’, creano poco: si vede Delaney alla mezz’ora ma il suo sinistro finisce alto. Possesso palla sterile dei danesi, è il Perù infatti ad insistere: questa volta Farfan, servito da Cueva, si inserisce bene in area ma Kjaer chiude in angolo. A complicare la situazione per i nordici, l’infortunio di Kvist che costringe Hareide al primo cambio del match: in campo Schöne. Piccole incursioni in avanti per i danesi che provano a prendere coraggio: prima Jorgensen controlla in profondità ma viene fermato per fuorigioco, poi ripartenza micidiale di Pione Sisto fermato fallosamente da Tapia, ammonito. Punizione invitante al 39’ per Eriksen, ma trova solo la barriera. Adesso la Danimarca spinge ed è il neo entrato Schöne, centrocampista dell’Ajax, a calciare con il destro un tiro parato in due tempi da Gallese. Il Perù è però sempre in agguato: minuto 44, Cueva viene messo giù in area di rigore e resta a terra. Gassama non fischia, poi ferma il gioco e chiede di visionare la VAR. Le immagini non lasciano dubbi, è rigore per il Perù. Dal dischetto lo stesso Cueva: rincorsa con pausa e pallone calciato altissimo. Quindi, dopo due minuti di recupero si va negli spogliatoi a reti ancora inviolate con il Perù che ha perso una grande occasione per un meritato vantaggio.

Al rientro dagli spogliatoi, gli uomini di Garreca sembrano aver accusato l’errore dal dischetto di Cueva, e la squadra di Hareide prende campo. Se al 56’ il Perù si divora una palla gol con Trauco, che temporeggia troppo, e Carrillo e Flores che non trovano la porta dopo una bellissima azione è proprio la Danimarca a passare in vantaggio sbloccando il match al 59’. Tocco smarcante di Eriksen per Poulsen che con il mancino supera Gallese scaricando in rete. Grandi responsabilità tattiche della retroguardia rojiblanca nel ripiegamento della linea difensiva al momento del gol. I sudamericani però provano a reagire subito con il sinistro di Flores arpionato da Schmeichel. Gareca corre ai ripari e al 63’ mette dentro l’uomo simbolo di questo Perù, Paolo Guerrero, in campo dopo 6 mesi di inattività per squalifica. Il neo entrato si mette subito in evidenza con un colpo di testa su cross di Carrillo ma Schmeichel c’è. Il Perù torna a macinare gioco e al 69’ fiora ancora la rete con Farfan che non arriva di un soffio dopo la sponda di Rodriguez. Due minuti più tardi Schmeichel esce malamente e ci pensa Poulsen a difendere il vantaggio intercettando il cross da destra di Advincula sul secondo palo. Sempre lui un minuto più tardi ma questa volta il portiere del Leicester è attento sul sinistro e para senza problemi.  Quando manca un quarto d’ora al triplice fischio, la Danimarca ha solo fase passiva. Il Perù tenta il tutto per tutto: incredibile il colpo di tacco di Guerrero al 79’che scivola a fil di palo. Jorgensen ci prova con il sinistro ma viene murato. È un assedio rojiblanco. All’84’ è ancora Schmeichel a dire di no a Farfan con uno intervento provvidenziale di piede. Sul capovolgimento di fronte, occasione per il doppio vantaggio danese con il sinistro di Eriksen deviato da Gallese. Il Perù ci mette il cuore: prima Guerrero deviato da Dalsgaard poi Cueva con un sinistro al volo che finisce direttamente fuori. Nei cinque minuti di recupero, il Perù prova l’assedio ma non riesce a trovare il pareggio. La Danimarca conquista tre punti fondamentali nell’equilibrio del girone e vola in testa a pari punti con la Francia. Gli uomini di Garreca restano a zero punti con grande rammarico.