A Kazan, nella splendida cornice della Kazan Arena, si apre quest'oggi il mondiale della Francia, candidata principe al successo finale. La nazionale diretta da Deschamps - sulla graticola e costretto ad ottenere un risultato di prestigio per allontanare l'ombra di Zidane, ora libero da vincoli di club - rientra nel piccolo gruppo destinato a giocarsi il titolo, in virtù di un pacchetto di superiore qualità, orchestrato da Antoine Griezmann, uomo copertina dopo l'annuncio della permanenza all'Atletico anche per le prossime stagioni.
I galletti aprono l'esperienza iridata alle 12, affrontando l'Australia. Il girone non presenta particolari insidie, Perù e Danimarca non paiono, almeno all'alba, squadre in grado di stuzzicare l'imponenza blu. Le riflessioni sono così soprattutto psicologiche, la Francia non ha margine d'errore, i riflettori illuminano talenti conclamati ma chiamati a ribadire il proprio status di fronte al mondo.
Discorso diverso per l'Australia di Van Marwijk. Non c'è l'assillo del risultato, si può affrontare l'impegno con mente libera e gambe sciolte. Obiettivo raggiunto, la partecipazione a Russia 2018 è in cassaforte, ci sono ora tre partire in cui dipingere un capolavoro. Ponendo la Francia un gradino sopra, resta da conquistare la seconda piazza che garantisce l'accesso alla fase a eliminazione diretta. Perù e Danimarca hanno qualcosa in più, ma il risultato non è scritto.
Le scelte
Deschamps può disporre dell'organico al completo, Mbappé è della partita e si muove da punta centrale - non quindi all'esterno come nel PSG - con Griezmann e Dembélé a rifinire il tridente. La mediana è di assoluto livello. Kanté garantisce interdizione e recupero palla, Pogba è l'elemento di rottura, le sue progressioni possono spezzare l'equilibrio. Tolisso è l'ultimo petalo. Varane e Umtiti proteggono Lloris, i laterali bassi sono Pavard e L.Hernandez.
Il CT transalpino: "Tutti i 23 sono disponibili, anche Giroud, anche Sidibé. Non importa da quanto penso alla formazione, sceglierò i migliori. I giovani? Non sono un rischio, hanno qualità".
"Con il nuovo c.t. negli ultimi mesi ha cambiato qualcosa nel sistema di gioco. Hanno potenziale offensivo, non giocano palla lunga, usano le ali e ora la difesa a quattro, non più quella con i tre centrali. Sarà una battaglia. Ma il Mondiale arriva solo una volta in quattro anni, divertiamoci e diamo felicità ai tifosi"
L'Australia replica con un atteggiamento accorto. Il modulo è il medesimo, ma le due frecce d'attacco - Kruse e Leckie - devono svolgere la doppia fase, supportare Nabbout e al contempo rimpinguare la zona nevralgica inibendo le sortite francesi. Rogic è il puntello a centrocampo, le mezzali sono Luongo e Mooy. La linea difensiva, da destra a sinistra, è formata da Risdon, Milligan, Sainsbury e Behich. In porta Ryan.
Van Marwijk: "Non voglio parlare di tattica contro di loro. Sappiamo che i nostri avversari sono fra i migliori al mondo e fra i candidati alla vittoria finale. Abbiamo bisogno di un gioco molto disciplinato e di tanto coraggio. Non sempre i migliori vincono, certamente se giochiamo contro la Francia dieci volte perdiamo 8-9 volte".
Direzione affidata a Cunha.