"Dovevo scegliere tra lui (Sané, nda) e Julian Brandt ed ho preferito il calciatore del Bayer Leverkusen". Con queste parole Joachim Löw ha annunciato il taglio del calciatore in forza al Manchester City dalla lista dei ventitré che partiranno per il Mondiale in Russia, prossimo al suo inizio. La notizia ha ovviamente fatto scalpore. Sané è stato uno dei giocatori più decisivi in questa stagione europea e lo è stato certamente nel Manchester City dove nessuno più di lui ha aiutato la squadra a segnare, prendendo parte a trentatré gol (14 segnati e 19 assistenze) in quarantanove presenze.
Scelta misteriosa, dunque, quella del commissario tecnico della Germania. Lasciare a casa uno dei giocatori più decisivi di tutta Europa per far posto a chi, nel Bayer Leverkusen, ha concluso la stagione in calando. Le ragioni che possono celarsi dietro alla scelta di Löw sono difficili da trovare, ma principalmente possono essere due: l'esperienza di Brandt con le selezioni tedesche e il minor peso specifico del calciatore delle Aspirine qualora venisse tenuto in panchina. Partiamo proprio da quest'ultimo punto. E' evidente come tenere seduto Sané sia differente dal farlo con Julian Brandt. La caratura differente è netta, il calciatore del City è a tutti gli effetti considerato una stella del calcio europeo, mentre l'esterno proveniente dalla Bundesliga è un giocatore che non ha ancora fatto il grande salto. Ecco quindi che far spazio a Draxler nell'undici titolare come esterno sinistro diventa meno difficoltoso avendo Brandt come alternativa, al posto che Sané. Facile l'obiezione su come Leroy possa spaccare maggiormente le partite, ma non pensare al fatto che potrebbe creare problemi se tenuto in panchina sarebbe quantomeno sciocco. Inoltre c'è da dire che durante l'anno, Heiko Herrlich, l'allenatore del Leverkusen, ha usato spesso e volentieri l'ala tedesca come dodicesimo uomo ottenendo sempre ottimi risultati, tanto che dei nove gol messi a segno in Bundesliga, tre sono arrivati da subentrato. Anche l'abitudine a subentrare ed incidere può avere fatto la sua parte.
L'altro punto, anche se certamente quello con meno peso nella scelta del commissario tecnico tedesco, è l'esperienza dei due con le varie selezioni. Brandt è ritenuto un talento sin dalla giovane età e ha fatto tutta la trafila delle giovanili sin dalla Under 15, mentre Sané è apparso sui radar della Mannschaft solo dall'Under 19. Vale dunque il discorso di Draxler. Il giocatore del Paris Saint Germain è stato caricato di responsabilità durante la Confederations Cup della scorsa estate in cui gli è stata affidata la fascia di capitano ed era quindi illogico non vederlo al Mondiale quest'anno, nonostante le prestazioni offerte in Francia non siano tra le migliori viste in stagione, e lo stesso principio si può applicare a Brandt, un giocatore più sentito e forse anche amato dai tifosi tedeschi rispetto a Sanè. Badata bene, prendere una scelta del genere basandosi sull'esperienza di un giocatore con le nazionali giovanili resta una fesseria, ma potrebbe aver inciso.
Detto questo, la decisione di lasciare fuori Sané rimane un grosso boomerang pronto a colpire Löw, ma anche Brandt, in caso di fallimento. Entrambi devono fare il miglior percorso possibile e, soprattutto, il giocatore delle Aspirine dovrà fare cose eccelse quando sarà chiamato in causa. E' un'occasione di crescita non indifferente per chi, quest'anno, ha dimostrato di soffrire la pressione delle partite importanti, vedasi anche l'ultima giornata con l'Hannover dove alcune decisioni discutibili sono costate gol e qualificazione in Champions League al Leverkusen.