Il Senegal parteciperà ai Mondiali di Russia 2018, ma a differenza delle altre selezioni potrebbe non avere il pieno appoggio della propria opinione pubblica. Per spiegare questa strana realtà bisogna fare un salto indietro nel tempo fino al dicembre scorso, quando subito dopo aver archiviato il discorso qualificazione i giocatori parteciparono ad una conferenza stampa col presidente del Paese, Macky Sall. Qui chiesero di ricevere un pullman nuovo, la proprietà di alcuni terreni pubblici e passaporti speciali ad ognuno per poter girovagare con libertà nel mondo, tramite la bocca di Moussa Sow. Ovviamente la bufera nei confronti dei calciatori, dopo delle richieste del genere, era quasi scontata: d'altronde il PIL PPA pro capite del Paese è di circa 2000 dollari (quello degli USA è di oltre 45000 dollari), con una popolazione che in generale vive situazioni di grande povertà. Non si sa bene come la questione sia finita, ma tanti senegalesi dinanzi a queste richieste hanno spento l'entusiasmo iniziale per il raggiungimento di questo traguardo.

Volendo, si potrebbe dire che questo è un po' l'altra faccia della medaglia di una rosa forte. Sì, perchè les Lions de la Teranga non sono la classica nazionale proveniente dal continente nero: essi infatti abbinano alla classica fisicità un tasso tecnico non indifferente. Il Paese subisce sin dalla seconda metà del Seicento l'influenza francese, ma nell'ambito calcistico ha ereditato il carattere migliore del sistema transalpino, vale a dire quello della cura dei talenti a qualsiasi livello. È così che a sedici anni dalla prima ed ultima partecipazione ad un campionato del mondo, stavolta sembra proprio che la squadra guidata da Aliou Cissé avrà la possibilità di togliersi delle soddisfazioni non indifferenti.

Il CT

Aliou Cissé non solo era fra i difensori titolari della nazionale senegalese che nel 2002 raggiunse i quarti di finale, ma ne era anche capitano. D'altronde quello è stato il miglior periodo della sua interessante carriera, quando in Francia aveva vestito le maglie di PSG e Montpellier (in prestito). Ebbe anche modo, in seguito alla bella figura fatta in Corea del Sud, di giocare in Premier League con Birmingham e Portsmouth. Insomma un giramondo che da allenatore ha lavorato solo per la propria federazione: prima insieme a Diouf nel 2012, poi come assistente per tre anni, infine come unica guida tecnica. Forte della sua esperienza, è diventato una figura importante nel panorama calcistico africano degli ultimi anni.

Nei gironi, le avversarie dei senegalesi saranno Colombia, Polonia e Giappone. Sicuramente un quartetto piuttosto equilibrato e di qualità: questo potrebbe anche andare a favore dell'idea di gioco dei Leoni. Questi infatti adottano un 4-3-3 che facilmente si evolve in 4-5-1 o, nei casi più estremi, in 5-4-1. L'idea collettiva verte infatti al sacrificio e fa leva su una retroguardia difficile da superare, per poi sfruttare la gamba e la qualità dei corridori in ripartenza: semplice ed efficace, lineare ma comunque abito ottimo in base alla qualità tecnico-tattiche a disposizione. Ed andiamo quindi a conoscere meglio queste qualità.

La rosa

I grandi nomi non mancano per il Senegal, fra le poche selezioni ad avere un calciatore che parteciperà alla finale di Champions League a Kiev, cioè Sadio Mané. Non è sola però nelle ripartenze l'ala del Liverpool: insieme a lui agisce anche un ragazzo che conosciamo benissimo, Keita Baldé, protagonista di un'annata così così al Monaco ma con tanta voglia di riscatto. Nel tridente, la punta titolare è invece Moussa Sow, ma occhio anche alle possibili sorprese. Vi abbiamo detto di un sistema difensivo: e così è, grazie anche alle abilità di Kalidou Koulibaly, uno dei migliori difensori del nostro campionato. Aiutano poi anche due dei migliori recuperatori di palla d'Inghilterra a centrocampo, cioè Idrissa Gueye e Cheikhou Kouyaté (che è anche capitano). Potremmo andare avanti a lungo parlando dei singoli; cerchiamo invece adesso di tracciare un quadro dei maggiori candidati alla convocazione. Occhio, ci sono parecchi giocatori dell'attuale Serie A.

Portieri: Alfred Gomis, Clément Diop, Khadim N'Diaye, Abdoulaye Diallo.

Difensori: Youssouf Sabaly, Lamine Gassama, Moussa Wagué, Kalidou Koulibaly, Salif Sané, Papy Djilobodji, Kara Mbodji, Fallou Diagne, Pape Souaré, Adama Mbengué, Armand Traoré.

Centrocampisti: Cheikhou Kouyaté, Alfred N'Diaye, Idrissa Gueye, Henri Saivet, Cheikh N'Doye, Assane Dioussé, Opa Nguette, Badou Ndiaye.

Attaccanti: Sadio Mané, Moussa Sow, Keita Baldé Diao, Diafra Sakho, M'Baye Niang, Ismaila Sarr, Oumar Niasse, Mame Diouf, Moussa Konaté.

Gli obiettivi

Ripetere il risultato del 2002 non sarà semplice, ma i Leoni della Teranga ora sono ben consapevoli delle proprie chance. Passare i gironi è quasi un obbligo, dopo tutte le polemiche seguite alle strane richieste post-qualificazione: in un certo senso quindi gli africani si troveranno a dover gestire la pressione. L'identità del gruppo però è forte ed occhio a sottovalutarne le possibilità, visto il livello anche individuale molto importante che potrebbe presentare la rosa. Tracciare un quadro su tre partite non è semplice, ma con un po' di fortuna l'avventura in Russia potrebbe durare abbastanza da raggiungere nuovamente il record di sedici anni fa. Altrimenti, le critiche dalla madrepatria potrebbero diventare ancora più feroci...