La Tunisia torna a bussare alla porta mondiale dodici anni dopo. Ultima apparizione alla fase finale di una manifestazione iridata nel 2006 - in Germania, un punto in tre partite e dipartita annunciata al termine del girone a quattro, composto nell'occasione da Spagna, Ucraina e Arabia Saudita - poi il mancato ingresso in Sudafrica e in Brasile. La nazionale diretta da Nabil Maaloul approda alla competizione forte di un buon percorso di qualificazione. Difficile rinverdire i fasti del passato - celebre il successo sul Messico nel '78 - ma il cammino convincente in suolo africano induce a coltivare qualche sogno. Nel gruppo A, Tunisia prima a quota 14 - un punto più del Congo - situazione sigillata con un turno d'anticipo e bilancio privo di battute d'arresto - sei partite, quattro vittorie e due pari. 

Nella fermata di marzo, due apparizioni per cementare il gruppo, per collaudare sistema e uomini, per definire i dettagli prima del test con la Spagna in programma all'alba della battaglia russa. Due affermazioni di misura, a testimoniare la comprovata solidità del gruppo. 1-0 a Costa Rica e Iran - nazionali di seconda fascia, ma comunque presenti al mondiale - due prestazioni simili per sviluppo e natura. 

Girone di ferro 

Ad ostruire i voli pindarici dei protagonisti in causa, il sorteggio. La Tunisia è inserita nel gruppo G, con Belgio, Inghilterra e Panama. Difficile ipotizzare un tracollo delle due potenze continentali, Belgio e Inghilterra detengono i favori del pronostico, sono candidate all'approdo alla fase a eliminazione diretta. Il calendario, inoltre, non tende la mano alla Tunisia, chiamata in apertura a stoppare l'Inghilterra - match in programma il 18 giugno - e poi a contenere l'esorbitante talento presente nella rosa belga - si gioca il 23 giugno. L'incontro con Panama - 28 giugno - appare così come un'ancora per evitare di salutare a zero il mondiale. 

La rosa

Nabil Maaloul, lungo il percorso di qualificazione, ha alternato più spartiti. Repentino il passaggio dalla difesa a quattro a quella a cinque, mutevole l'apparato d'attacco, talvolta ridotto a un'unità, talvolta ampliato con diversi effettivi. Un punto di contatto si può trovare invece nelle scelte effettuate per le ultime due amichevoli. 4-2-3-1 con la Costa Rica, 4-3-3 con l'Iran, un denominatore comune, l'utilizzo di Khazri come terminale. Trequartista di qualità, in forza al Rennes, rappresenta uno dei pochi approdi sicuri di questa nazionale. 

Nell'immagine sottostante, l'undici anti Costa Rica, con Badri e Sliti esterni d'attacco e Khaoui da collante. Cerniera mediana formata da Skhiri e Sassi, Ben Youssef e Meriah ad oscurare i pali protetti da Hassen.